più precisamente dall'andamento nel tempo del ritiro dell'una rispetto al ritiro all'altro;
differenze, non solo dell'entità di ritiro totale, ma anche della curva di ritiro da inizio a fine processo sono le cause più frequenti dei difetti negli ingobbi;
accade spesso, infatti, che l’ingobbio si distacchi dal pezzo e quasi sempre ciò è causato da un differente ritiro di argilla e ingobbio; solitamente il problema si verifica prima della cottura, in fase di asciugatura.
Naturalmente ci sono altre possibili cause ai difetti che occorrono negli ingobbi, in molti casi, ad esempio, l'ingobbio è applicato con spessore eccessivo, ma di questo parlerò in seguito;
oggi mi concentro sui problemi legati al ritiro.
Quindi diciamo che il pezzo deve, in un certo senso, calzare bene l'ingobbio altrimenti questo tenderà a sfaldarsi o a screpolarsi.
Vediamo cosa tenere d'occhio sia in fase di asciugatura che in cottura.
Nelle considerazioni che seguono si parte dall’assunto che gli ingobbi hanno una componente argillosa importante,
componente che, ovviamente, è la causa del suo ritiro.
Ritiro in fase di asciugatura
Se l’ingobbio si ritira più dell'argilla che riveste sviluppa crepe e tende sfaldarsi producendo scagliette che arricciandosi si staccano dalle pareti di argilla. La soluzione, in questo caso, è quella di ridurre la quantità di argilla plastica e/o di sostituirne parte o tutta con argilla calcinata.
L'argilla calcinata ha già perso la sua componente carboniosa (se presente) ed ha già scontato il ritiro in cottura.
Inoltre, può essere utile l’utilizzo di un deflocculante.
Se, invece, l’ingobbio si ritira meno del corpo d’argilla allora tende a sfaldarsi, specialmente sui bordi e lungo gli spigoli vivi e le scaglie sono piatte. La soluzione, qui, è quella di aggiungere più argilla plastica riducendo o eliminando del tuto argilla calcinata eventualmente presente.
In ogni caso bisogna tenere in mente alcuni concetti:
- il legame tra rivestimento e pezzo resta fragile durante la fase di essiccatura;
- l’applicazione del rivestimento sul pezzo a durezza cuoio (invece che durezza osso) serve a ridurre le differenze di ritiro tra le parti;
- viceversa, se il rivestimento è dato sul pezzo già asciutto, è necessario che il suo ritiro sia ridotto la minimo, per quanto possibile, riducendo il contenuto di argilla (specialmente quella a grana molto sottile), usando argille a basso ritiro e/o argille calcinate;
- il caolino ha un ritiro inferiore rispetto alla ball clay; inoltre, essendo disponibile a diverse granulometrie, può essere utilizzato con grana maggiore a cui corrisponde ritiro minore;
- ai fini della compatibilità in cottura, è meglio ridurre il ritiro in fase di asciugatura intervenendo sulla qualità della componente argillosa piuttosto che sulla sua quantità. Si possono utilizzare leganti organici per incrementare la consistenza e l’aderenza (anche qui, se il contenuto di argilla fosse troppo basso, il rivestimento potrebbe non essere compatibile con il pezzo dopo la cottura, per ovviare si potrebbero usare argille grezze o non-plastiche).
Nella foto sotto un esempio di ingobbio che si è ritirato di più dell'argilla con cui è fatta la ciotola: il le screpolature si sono prodotte sulle pareti e non lungo il bordo e le scagliette tendono ad incurvarsi.
Lo sfaldamento dopo la cottura è causato da differenze di ritiro in cottura tra argilla e ingobbio.
Per studiare, ed evitare questo difetto, bisogna tenere in mente che:
- il corpo e il rivestimento devono ritirarsi contemporaneamente in modo da evitare stati di tensione che possono rompere il loro legame. Infatti, per salvaguardare questo legame, non deve corrispondere solo il valore complessivo finale dei rispettivi ritiri, ma deve combaciare anche la curva di ritiro;
- la compatibilità rivestimento/argilla è di facile verifica: si applica uno strato consistente di ingobbio sulla superficie liscia di un provino, si verifica che non avvengano screpolature e distacchi in fase di asciugatura, si cuoce, quindi si prova a scalfire;
- si può anche realizzare una barretta di prova con l’ingobbii assoluto per misurarne il ritiro in cottura; in questo caso, però, è necessario conoscere con un accerta precisione le percentuali di ritiro dell'argilla da rivestire;
- un primo rimedio consiste nell'aumentare la componente di fondente per incrementare la vetrificazione o la fusione e di conseguenza il legame argilla del pezzo/ingobbio;
- il ritiro in fase di cottura si può aumentare utilizzando per la componente argillosa un materiale a grana più sottile (naturalmente vale l'opposto se è richiesto un ritiro minore).