20/06/2014
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quando nel 1938 Lucie Rie arriva a Londra, porta con se un bagaglio enorme: il bagaglio culturale di un'austriaca nata nel 1902.
la sua produzione ceramica ne è un'ovvia conseguenza;
in Inghilterra entra in contatto con Leach,
vista spesso Hamada a St. Ives,
collabora con Hans Coper,
insomma, partecipa a quel profondo e proficuo scambio culturale
oriente/occidente che lì sta avvenendo tra ceramisti;
dà il suo contributo allo sviluppo della ceramica del '900
ed è un contributo del tutto originale,
diventa una delle più grandi ceramiste della sua epoca.
purtroppo non credo di poter pubblicare foto dei suoi pezzi
ma vi consiglio di farvi un giro in internet,
osservate i suoi vasi, le sue tazze,
osservateli a lungo
cercando di non pensare al fatto che non potete
prenderne una in mano,
non potete soppesarla,
saggiarne la consistenza
sfiorarne la superfice con la punta dei polpastrelli,
portarla alla bocca
e appoggiare le labbra sul bordo sottile...
ops!
... ehm ...
limitandovi ad osservare un pezzo di Lucie Rie
una tazza, ad esempio,
troverete che si tratta di una tazza ti tale eleganza,
che a un certo punto sembra smettere di essere tazza
per restare solo eleganza.
solo di sfuggita, e perché ne sto parlando in questi giorni,
vorrei dire che Lucie Rie cuoceva prevalentemente in monocottura;
sembra che lo smalto dei suoi pezzi sia totalmente legato col corpo del pezzo da esserne parte integrante e non semplice rivestimento.
il tutto con la cosueta superficialità.