Cratere#2
Il progetto Cratere#2 è basato sul confronto tra un pezzo di Nanni Valentini. ceramista italiano del secolo scorso, e uno mio.
La ciotola originale di Valentini si chiama Parabola.
Naturalmente, poiché nella mia serie di lavori denominati Cratere, la parola prende sia il significato di contenitore che quello di bocca del vulcano, mi trovo ad avere a che fare sia con una forma peculiare che con dei materiali specifici; vulcanici, appunto.
Il tema verrà sviluppato realizzando più pezzi, sia di un tipo che dell'altro, fino trovare un equilibrio tra forma, dimensione, colori e tessitura superficiale che sia, per me, soddisfacente.
La ciotola originale di Valentini si chiama Parabola.
Naturalmente, poiché nella mia serie di lavori denominati Cratere, la parola prende sia il significato di contenitore che quello di bocca del vulcano, mi trovo ad avere a che fare sia con una forma peculiare che con dei materiali specifici; vulcanici, appunto.
Il tema verrà sviluppato realizzando più pezzi, sia di un tipo che dell'altro, fino trovare un equilibrio tra forma, dimensione, colori e tessitura superficiale che sia, per me, soddisfacente.
Cratere #1Di questo primo lavoro ho già parlato nel post del blog del 9 aprile 2022.
Qui sotto c'è il link alla pagina. |
La ParabolaSemplice e dinamica, la forma della parabola rispetta le attese. La ciotola è sottile e leggera. Il colore cupo è variegato, difficile apprezzarlo a prima vista ma tiene fede all'origine "vulcanica". Ha un suono pulito e squillante.
Le caratteristiche delle due ciotole sono raccontate nel post del blog del ..... Qui sotto c'è il link alla pagina |
Il mio CratereForma già sperimentata: ruvida, grezza, ha una sua forza. A me piace. Il fatto che funzioni è una conferma. Il colore appare poco attraente pur essendo coerente con la forma e con il concetto di cratere/vulcano da cui discende. Ci devo lavorare.
Per gli aspetti realizzativi si rimanda al link riportato qui accanto. |
Di seguito riporto le note contenute nel progetto.
Le note riguardano sia gli aspetti tecnici relativi alle modalità di realizzazione delle ciotole, sia questioni più generali che mi aiutano a inquadrare il lavoro in un ambito specifico e, quindi, a dargli un senso.
Comunque, a parte il tema delle Torri di Valentini e quello del Fuoco, il centro delle riflessioni riguarda il confronto tra due forme che qui implica un aspetto a me caro: il rapporto tra disegno (inteso come sagoma, figura) e materia.
Le note riguardano sia gli aspetti tecnici relativi alle modalità di realizzazione delle ciotole, sia questioni più generali che mi aiutano a inquadrare il lavoro in un ambito specifico e, quindi, a dargli un senso.
Comunque, a parte il tema delle Torri di Valentini e quello del Fuoco, il centro delle riflessioni riguarda il confronto tra due forme che qui implica un aspetto a me caro: il rapporto tra disegno (inteso come sagoma, figura) e materia.
"Negli Appennini centrali, dove sono nato, ma del resto in molti luoghi accidentati, lo sguardo è accompagnato e condotto da ruderi di torri. Non sono lì per caso, anche se la loro presenza può provocare navigazioni della memoria, sensi di lontananze archeologiche, così come tante altre immagini. La loro funzione è quella di creare una successione ininterrotta per la vista, infatti da ogni torre si può vedere la precedente e la successiva ... "
Nanni Valentini |
Allo stesso modo si osserva (e si studia) il lavoro di altri ceramisti e al contempo si propone il proprio in una successione nello spazio e nel tempo.
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Pezzo 1 [Parabola]Cratere a campana (Nanni Valentini lo chiama Parabola). Il corpo ha uno spessore sottile che va riducendosi sempre di più salendo verso la bocca dove il bordo va sgranandosi per mancanza di materiale.
Un confine incerto |
Corpo: gres a grana fine + grana media per dare struttura.
colore chiaro (bianco?). Ingobbio: No Rivestiment : smalto a base di roccia vulcanica (es. peperino di Marino) e cenere di legna (4:!1) molto sottile. Un velo. Inserti: (a sporcare) Dry Yellow Ochre (ditate) + macchie di ferro + granelli di pozzolana (sabbia della spiaggia "sabbie nere" di Vulcano). |
La forma si offre all'occhio - la superficie al tatto.
E' ovvio che anche la superficie è vista (fatta per essere osservata) ma la sua natura deve indurre all'esperienza tattile per essere compresa ( e per rivelarsi). Solo se questo accade il lavoro è riuscito. |
Il Rivestimento
Il rivestimento è uno strato di smalto così sottile da lasciar vedere la grana del corpo ceramico. Interviene sul colore, smorza, ma non del tutto, l'aspetto arido dell'argilla nuda quando è cotta conferendo alla superficie una patina semi-lucida. Il rivestimento si nasconde con discrezione per esaltare la superficie che riveste. Un paradosso Nel rivestimento c'è il vulcano. |
Pezzo 2 [Cratere]Corpo: gres a grana media/grossolana. La pelle è ruvida.
Colore scuro bruno/nero. Ingobbio: hakeme (bianco) Rivestimento: smalto (completo?) coreano o arabo a base di cenere vulcanica + cenere di legna + (quarzo?) - Molto sottile. Inserti: non so ... forse no. O quelli della parabola. |
Tutte le considerazioni sulla geometria delle ciotole qui vanno dimenticate, tradite. Questo è un cratere (imbutiforme): tozzo, dalla sagoma rigida ma con uno slancio solo accennato (potenziale) verso la bocca.
La tessitura della roccia lavica no va imitata, dato il carattere funzionale del recipiente in ceramica. Ma in questo cratere dalla forma austera - primordiale il disegno è limitato all'essenziale (spartano) lasciando alla materia il compito di esibirsi. |
il guscio d'uovo. [Parabola] E' su questo bordo sottilissimo che si gioca la natura del pezzo perché gli conferisce l'essenza di un disegno. La materia è funzionale alla figura, per questo deve avere una grana finissima e sopportare spessori sottilissimi (gres porcellanato o porcellana). Materia funzione del disegno. QUI Quando vedo l'oggetto vedo una figura e non la sua materia. |
Il FuocoAl mastro vetraio di Murano, costretto dagli eventi di questa epoca, a chiudere il suo laboratorio, il giornalista chiede, Giovanni, cos'è che ti manca di più del tuo lavoro? E Giovanni, in un dialetto veneto che non so scrivere, risponde: il fuoco, più di tutto mi manca il fuoco. Allora io guodo questo foglio, la matita che tengo tra le dita e i disegni che sto facendo e penso all'argilla sul tornio e alle rocce che raccolgo in montagna per fare gli smalti e mi appare chiaro che tutto questo ha un senso perché alla fine, là in fondo, ogni volta trovo il fuoco. |
BEING CREATIVE IS NOT SO MUCH THE DESIRE TO DO SOMETHING AS THE LISTENING TO THAT WHICH WANTS TO BE DONE: THE DICTATION OF THE MATERIALS. Anni Albers |
Non chiederti perché disegno alberi, sassi e faccette nei miei progetti. Io ho smesso di perdere tempo dietro a 'sta questione. lo impiego in modo più fruttuoso a disegnare alberi, sassi e faccette nei miei progetti. |