Contatto diretto
Cono9
  • Blog
  • Home
  • Il mio lavoro
  • Crateri
  • Bibliografia

Da Tian Mù a Tolfa

17/2/2019

0 Comments

 
Fai quello che puoi, con quello che hai, dove sei.
Theodore Roosevelt
Tra gli smalti che ho elaborato negli anni ce n’è uno che chiamo TKTG, è uno smalto terroso. 
È opaco, qualche volta arido; al tatto sembra pietra. 
Il colore va dal rosso-bruno fino quasi al nero, aggiungendo ossido di ferro. 
È uno smalto amico, di lui mi posso fidare; in cottura non crea problemi se la temperatura è un po’ più bassa o un po’ più alta di quella ottimale; matura bene e non cola, nemmeno se investito dalla fiamma viva, ed è ottimo al servizio di altri smalti, come tinta di fondo per sovrapposizioni, colature, inserti.
Il nome TKTG è una sigla che sta per Tenmoku di Karatsu con Tolfa Gialla. Un nome con tanta geografia e un po’ di storia.
Foto
Mandarino: tiānmù; Giapponese: ten moku; 
Inglese: Heaven's Eye

Tenmoku è il termine in lingua giapponese che indica una produzione ceramica originaria della Cina meridionale. Prende il nome dal tempio di Tianmu Mountain, in Cina, dove venivano utilizzate ciotole per il tè rivestite da uno smalto molto scuro, tendente al nero, ovviamente ricco di ossido di ferro. 
In Cina questa produzione si è sviluppata in epoca Song (1127–1279) col nome Jian Zhan che significa "tazza di Jian (tè)". 
Secondo alcune fonti ciotole Jian Zhan sarebbero arrivate in Giappone grazie ai doni dell'imperatore cinese allo Shogun giapponese agli inizi del secolo XV. Altre ciotole di questo tipo furono riportate in patria da monaci giapponesi di rientro da un viaggio in Cina, in visita ad alcuni monasteri. 
A Karatsu, una località giapponese situata nella più meridionale delle grandi isole: il Kiushyu, c’è una lunga tradizione ceramica segnata da un legame particolare con la vicina Corea.
​Gli smalti di Karatsu sono fondamentalmente di diretta derivazione coreana.

​Ho ripreso la formulazione del mio TKTG dal testo della storica dell’arte statunitense Johanna Becker: Karatsu Ware – A tradition of diversity. 
Tra gli smalti prodotti a Karatsu dal secolo XV, ce n’è uno ricco di ossido di ferro dai colori tra il marrone e il nero che rientra nella categoria dei tenmoku. Secondo la Becker questo smalto scuro non è altro che uno degli smalti chiari al quale è aggiunto di ossido di ferro.


Comunque lo smalto nero sia arrivato in Giappone dalla Cina, quello che è arrivato tra le mani dei ceramisti giapponesi è semplicemente uno smalto nero; e basta. Senza istruzioni, senza manuali e formule. Praticamente un’idea, niente di più. Un’idea partita dalla Cina meridionale nel secolo XII e arrivata in Giappone tre secoli dopo in una cassa o tra le mani di un monaco o attraverso un lungo percorso da un centro ceramico all'altro passando da quel ponte naturale tra i due paesi che è la Corea.
In ogni caso ha indotto i ceramisti giapponesi a riflettere sui materiali da utilizzare, tra quelli disponibili, e sul processo produttivo, tra quelli a loro noti, per riprodurre quel colore e quella particolare consistenza.
Molte conoscenze in campo ceramico - e non solo direi - hanno viaggiato nello spazio e nel tempo trasformate dalla capacità dei ceramisti incontrati lungo il percorso, dai materiali e dalle tecnologie disponibili nei vari centri ceramici, dal gusto del tempo e del luogo.
​A titolo di esempio, secondo la Becker gli smalti di Karatsu contenevano cenere di legna, come componente fondente, oltre ad argilla locale – la stessa con cui si foggiavano i pezzi – roccia feldspatica ed eventualmente ossido di ferro per i colori scuri. Nella Cina meridionale del secolo XII, molto probabilmente il fondente era costituito da roccia calcarea. Anche qui gli altri componenti erano, ovviamente, rocce e argille locali.
​Oggi la chimica ci dice che rocce calcaree e cenere di legna contengono carbonato di calcio, un fondente alle temperature di cottura di grès e porcellana. All'epoca lo sapevano per esperienza.
Foto
Foto
Foto
Foto
Tolfa è una località a nord di Roma caratterizzata da una storia geologica molto più antica e complessivamente diversa da quella degli altri distretti vulcanici circostanti. La differenza principale è nella tipologia di prodotti piroclastici. Rispetto ai vulcani più noti – il Vulsino (lago di Bolsena); il Cimino-Vicano (lago di Vico); il Sabatino (lago di Bracciano) e il Vulcano Laziale (lago di Albano) – caratterizzati dalla produzione di pozzolane e tufi, i materiali del vulcanesimo di Tolfa sono di natura acida che, trasformati da processi idrotermali, hanno prodotto caoliniti. 
La parola “caolino” deriva dal cinese Gaoling - o Kau-Ling a seconda delle trascrizioni dal mandarino -  e significa “alte colline”, con riferimento alla regione presso Jingdezhen, nella provincia cinese di Jiangxi.




Sul sito istituzionale del Comune di Tolfa leggo:
"La complessità geologica dei Monti della Tolfa emerge quando si osservano i domi lavici, tipica espressione del vulcanismo acido che, in molti casi, assumono particolare spicco morfologico nel contesto circo­stante. Questi rilievi, con versanti acclivi e cime generalmente arrotondate, danno vita ad un paesaggio aspro ed impervio…" ​ alte colline, appunto.
Foto
Foto
Nei dintorni di Tolfa ho cavato vari materiali differenti tra loro. Sono tutti piuttosto refrattari, con un certo contenuto di caolino - quando non sono caolini puri. Tra questi c'è un'argilla molto consistente, sembra roccia, che una volta macinata e filtrata produce una polvere gialla. Altri sono terrosi a grana fine di colore bruno altri ancora bianchi e sabbiosi ma anche se non tutti hanno lo stesso colore, nel nome dello smalto è rimasta la G di gialla. 
Naturalmente lo smalto risente del tipo di argilla o roccia di Tolfa utilizzata ma le leggere differenze nella consistenza e nella struttura che risultano nel prodotto finale non spostano in maniera sostanziale l'aspetto complessivo. Sono tutti a pieno titolo dei TKTG. 
Il colore, invece, non fa testo perché è condizionato fortemente dalla quantità di ossido di ferro introdotto nella formula dello smalto.
​Volendo si potrebbe usare anche un caolino puro ma sicuramente si perderebbe quella unicità ... quel "sapore" che solo le argille naturali e la cenere di legna possono conferire ad uno smalto.
La ricostruzione dello smalto scuro di Karatsu proposta dalla Backer (vedi post del 1 febbraio 2015) parte da due smalti chiari:
il lattiginoso Choseki e lo screziato Madara (o Namako), ai quali è aggiunto ossido di ferro tra il 5 e il 15%.
Io ho scelto il Choseki; ho usato argille di Tolfa; ho ridotto la quantità di feldspato e la formulazione finale è più o meno questa:
Feldspato K                 30
Tolfa                              30
Cenere di legna          30
Ossido di ferro              6 – 10%    


La quantità di ossido di ferro produce colori dal rosso bruno al marrone scuro, quasi nero.
La riduzione della quantità feldspato abbassa la percentuale di silicio, d’altro canto le argille di Tolfa sono molto refrattarie, il risultato è uno smalto dall’aspetto litoide, privo della qualità vetrosa tipica di molti smalti.    
In conclusione, seppure le conoscenze nel campo della geologia e della chimica e gli studi sulla ceramica antica ci danno, oggi, la possibilità di sapere come erano realizzati gli oggetti di epoche passate, resta la necessità di captare un’idea per trasformarla, interpretandola secondo il proprio gusto, nel proprio tempo e in funzione di ciò che abbiamo a disposizione.
0 Comments

Tohoku day

16/2/2019

0 Comments

 
Domenica 10 marzo parteciperò al mercato TOHOKU DAY
A 8 anni dal grande terremoto del Tohoku del 2011, anche quest'anno è stato organizzato l'evento di beneficenza "TOHOKU DAY". 
Il ricavato sarà devoluto ad associazioni che si occupano dei bambini, sia in Italia che in Giappone, che si trovano in condizioni di difficoltà.
L'evento prevede, oltre il mercatino di oggetti e cibi giapponesi, spettacoli, workshop, e una lotteria a premi.
I dettagli dell'evento sono pubblicati nella pagina degli eventi.
0 Comments

    Autori

    VesuvioLab 
    di Federica e Maurizio

    Contatti
    ​m.gualdi66@gmail.com

    Immagine

    Archivio

    December 2022
    October 2022
    September 2022
    May 2022
    April 2022
    August 2021
    June 2021
    April 2021
    January 2021
    December 2020
    November 2020
    October 2020
    September 2020
    August 2020
    July 2020
    May 2020
    April 2020
    March 2020
    February 2020
    January 2020
    December 2019
    October 2019
    August 2019
    July 2019
    June 2019
    May 2019
    April 2019
    March 2019
    February 2019
    January 2019
    December 2018
    November 2018
    October 2018
    August 2018
    June 2018
    May 2018
    March 2018
    February 2018
    January 2018
    October 2017
    September 2017
    July 2017
    April 2017
    March 2017
    February 2017
    January 2017
    December 2016
    November 2016
    October 2016
    September 2016
    August 2016
    July 2016
    June 2016
    May 2016
    April 2016
    March 2016
    February 2016
    January 2016
    December 2015
    November 2015
    October 2015
    September 2015
    August 2015
    July 2015
    June 2015
    May 2015
    April 2015
    March 2015
    February 2015
    January 2015
    December 2014
    November 2014
    October 2014
    September 2014
    August 2014
    July 2014
    June 2014

    Categorie

    All
    Amici
    Aspetti Generali
    Chiacchiere
    Ciotola-x-momo
    Ciotole
    Corsi
    Cose Interessanti
    Eventi
    Forno-e-cotture
    Forno-e-cotture
    Foto
    Incidenti
    Ingobbi
    Jun
    Lavori In Corso
    Materiali
    Oliere Altro Per La Cucina
    Persone Luoghi E Storie
    Piatti
    Schizzi
    Sito E Blog
    Smalti
    Tazzine
    Tecniche
    Testi
    Vasi Bici E Bottiglie
    Viaggio In Giappone
    Yunomi

    RSS Feed

Cono9 è una produzione VesuvioLab
Contatto: m.gualdi66@gmail.com
.