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Pronto!

8/12/2016

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Ecco! Sono pronto,
le ciotole, le tazzine, le piastrelle, i don'buri preparati nelle ultime settimane sono ingobbiati, biscottati, smaltati e infornati,
ora devo solo accendere il gas.
Con un filo di apprensione sta volta;
i pezzi sono quasi tutti fatti su ordinazione e c'è una bella differenza rispetto alle infornate composte
da pezzi che poi si vede,
da faccio come mi pare,
da provo questa ricetta di smalto o questa combinazione di smalti e vediamo cosa ne esce.
Adesso chi li ha chiesti sti pezzi ha delle aspettative e pure a breve.

Sotto ci sono le foto dell'infornta piano per piano, mentre carico il forno:
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Quelle due yunomi azzurre sulla destra non sembrano già cotte,
lo sono; 
solo che lo smalto (uno smalto jun) non era maturato bene.
Si, si tratta di una ricottura.
Va bene, poco elegante, ma lecito, secondo me.
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​Intanto si fa buio e devo usare il flash
​
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Forno del 12.6.2016 - 4

17/7/2016

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Ero incerto: lo presento, non lo presento;
lo presento?
ma è difettato!
non devo venderlo, lo presento?
si, lo faccio.
lo faccio perché secondo me ha un motivo di interesse.
​Del difetto dirò alla fine.
Foto
In effetti niente di nuovo,
un piatto del diametro di 26 cm;
foggiato al tornio con gres grigio;
ingobbiato con una pennellata di bianco tipo hakeme;
decorato con schizzata e macchia di iron stain;
smaltato con quello smalto a base di cenere ricavato dalla tradizione coreana di cui ho già parlato, dato sottilissimo e poi rinforzato con un secondo velo solo su una parte.
Ecco, il motivo di interesse di cui dicevo è nella risposta che da una minima differenza di spessore dello smalto.
Cerco di darne un'idea più precisa con un ingrandimento,
devo avvertire, però, che a me sembra, osservando la foto, che la zona con lo smalto più sottile non appaia per come è dal vero, a differenza della parte più lucida, con lo smalto un po' più spesso, che risulta più fedele all'originale.
è un peccato perché la parte più arida, secondo me, è più bella o quantomeno più interessante.
Foto
Il difetto è venuto fuori al secondo fuoco,
la crepa è piccola ma c'è.
Il punto, naturalmente, è cercare di capire cosa è successo.
​Ci sto pensando, potrebbe trattarsi di un difetto di foggiatura, un punto debole che ad alta temperatura ha ceduto, oppure il problema è dovuto all'argilla che in effetti è un po' vecchia, usata e riusata rigenerandola più volte col risultato che, impastata male, ha perso parte della necessaria plasticità.
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Forno del 12.6.2016 - 3

9/7/2016

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sulla difficoltà di apprezzare l'oggetto dalla foto ho già detto,
ma lo ripeto perché in oggetti come questi la qualità della materia di cui sono fatti è l'elemento che più li caratterizza.
Quindi un altro vassoio;

un vassoio, due errori...
ne è venuto fuori comenque un oggetto interessante.
Vediamo.
​realizzato con un gres rosso (molto ricco di ossido di ferro rosso, mooolto) e chamottato; una bella grana;
le dimensioni: 27x37 ca (cm);
la texture: a spatola;
la forma: i bordi erano rialzati come in un vassoio, appunto, ma questo gres, ad alta temperatura si ammorbidisce troppo e i bordi sono venuti giù. Avrei dovuto usare dei supporti esterni. (primo errore).
l'ingobbio: bianco dato a pennellate grezze; in realtà troppo sottile e quindi la base bianca si è quasi completamente persa ed è venuto fuori il ferro. In questo modo, le tre oche in volo disegnate al centro non si vedono quasi più. (secondo errore). 

gli smalti: c'è irabo molto sottile su tutta la faccia superiore; in più c'è una sottile striscia (una pennellata) di jun su uno dei bordi, quello in basso nella foto sopra.

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Forno del 12.6.2016 - 2

21/6/2016

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un'altra lastra o un altro vassoio da portata
la premessa è la stessa del post precedente 
​e qui finiscono le similitudini.
la texture superficiale è realizzata imprimendo un telo di canapa;
c'è lo smalto di base che è un tenmoku molto arido caratterizzato da argilla di Tolfa, ricca di caolino, che ne costituisce la componente principale, rivestimento dato evitando una stesura uniforme ma lasciando chiazze scoperte e aree più scure per lo spessore maggiore; poi c'è la macchia di jun a sua volta sporcata da tea dust; dalla parte opposta il verde è dovuto a uno smalto a base di cenere di origine coreana (credo di averne già parlato); sul lato destro nella foto in alto, una venatura verdastra di dry yellow ochre; infine, più o meno al centro, uno schizzo di iron stain che attraversa il pezzo in tutta la sua lunghezza.
insomma, una base molto semplice, la geometria elementare, il rivestimento di base uniforme dal colore bruno, terroso, discreto, decisamente poco appariscente;
poi c'è tutto il contorno di elementi che inquinano la semplicità di base, che sporcano, che deviano l'attenzione... ecco, l'idea è quella di inserire elementi che concorrano a creare un insieme omogeneo ma al contempo ricco o quanto meno complesso, senza protagonismo.
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Forno del 12.6.2016 - 1

19/6/2016

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che poi non c'è molto da dire,
la difficoltà di apprezzare l'oggetto dalla foto non può essere superata dall'aggiunta di parole,
​comunque un vassoio o piatto da sushi o quello che vi pare;
le dimensioni: 24x36 (cm)
la texture a corda,
gli smalti, quello che devono essere: lo jun dal colore più o meno intenso a seconda delle sovrapposizioni; il tenmoku terroso con le macchie di dry yellow ochre; il tea dust sulla linea di contatto tra il bruno e l'azzurro. insomma...
ok, quello che doveva essere: una linea tra la terra e il mare, senza orizzonte, senza movimento; 
come dire: tutto fermo, nello spazio e nel tempo.
Oppure solo una lastra di ceramica smaltata,
​sempre come vi pare.
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Forno del 30.4.2016

1/5/2016

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Mercoledì scorso ho smaltato e infornato, ieri ho cotto, oggi ho sfornato.
Si tratta di una serie di ciotole tra cui sceglierne due o tre da esporre in occasione di Open House Roma.
Ho fatto qualche esperimento, ho utilizzato prevalentemente rocce vulcaniche, argille e cenere di legna per gli smalti perché è la parte che più caratterizza il mio lavoro.
Qualcosa è andata bene, altre meno; 
ci sono state sorprese: piacevoli e non;
insomma, come al solito. Ma va bene così, perché ho alcuni buoni pezzi tra i quali scegliere per l'esposizione e poi ci sono delle buone indicazioni per i lavori futuri.
Nelle disamine che pubblicherò nei prossimi giorni racconterò le cose che mi sembrano più interessanti. Per adesso posto la foto di un pezzo che... ecco, è quello sopra
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si è completamente fuso!
Calore eccessivo? Sicuramente si, però col gres non mi era mai capitato; certo, alcuni pezzi si sono deformati ma così... mai!
Devo considerare non solo il fatto che il pezzo si sia trovato in un punto particolarmente caldo, succede che nei forni a fiamma libera la circolazione dell'aria, quindi della fiamma, quindi del calore, si concentri in un punto ma io ho il sospetto che il particolare rivestimento di questo vaso - composto da feldspato di sodio e un tipo di roccia di Tolfa finora mai utilizzato, una riolite, credo - abbia innescato la fusione del corpo.
Il problema, gli amici ceramisti lo hanno già capito, non è il pezzo ma la preziosissima lastra di mullite che molto probabilmente è andata... sigh!
​Per la cronaca, si è rovinata anche la ciotola che ha avuto la sfortuna di trovarsi al piano di sotto e nella quale è colata parte del gres fuso.
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Sempre per la completezza dell'informazione, il vaso prima di essere smaltato era questo:
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Fa parte di questa serie con il bordo rovinato, strappato;
questo, in particolare, non piaceva nemmeno e l'ho caricato alla fine perché se non ci fosse stato posto lo avrei serenamente lasciato fuori.
Va bene, è andata così, ora non mi resta che provare a recuperare la lastra. Con poche speranze di successo.
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Forno del 11 marzo scorso 1

27/3/2016

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Qualche cosa è uscita,
il forno si è comportato bene e ha raggiunto la temperatura in 8 ore giuste giuste,
io sono andato un po' meno bene: ho dimenticato di dare una mano di allumina su una delle lastre del forno così ho rovinato qualche ciotola che ha lasciato pezzi di piede incollati alla lastra...
peccato,
poi credo di aver fatto correre troppo il forno nell'ultima parte, da 1220°C a 1265°C col risultato che lo smalto jun di un paio di tazze non è maturato.
Detto questo, il resto sembra ok, la riduzione è buona, gli smalti più o meno bene... senza quella dimenticanza dell'allumina sarebbe stata una normale infornata.
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Sabato mattina, quando ho aperto il forno c'era un bel sole.
Purtroppo ho portato tutto al mercatino il giorno dopo e per fortuna qualcosa ho venduto e non sono riuscito a fotografare tutti i pezzi,
i piatti, per esempio, non li ho documentati.
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Ci siamo quasi

28/2/2016

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Non è ancora finito nulla,
tutto è quasi pronto.
Mancano le finiture del forno e del laboratorio;
​devo portare e sistemare tutto: materiali, smalti, contenitori, pennelli, bacinelle, spugne, miscelatore...
ma non c'è più tempo per fare le cose con calma,
se tutto va bene presto collauderò il nuovo forno,
portando l'essenziale, come quando si cambia casa e i primi giorni si sta con le lampadine appese al soffitto, i materassi poggiati a terra e le cose negli scatoloni perché non ci sono ancora tutti i mobili... ma si sta, in qualche modo si fa.
Del resto, dentro questo "in qualche modo" molto spesso si nascondo risorse insospettabili.
​Quindi eccomi qua.
A seguire gli interni:
il forno e il laboratorio.
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sia detto: me la sto facendo sotto!
l'inaugurazione di un nuovo forno è cosa delicata,
ci sono dei rischi che solo in parte possono essere previsti e calcolati.
Comunque inizierò con una cottura a gas muovendomi, così, in un ambito meno ignoto.
Vedremo, vi terrò aggiornati.
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Il forno nuovo

18/2/2016

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Ok, ci siamo quasi,
gli ultimi ritocchi e il nuovo forno sarà pronto alla prima infornata.
Certo mancano ancora le rifiniture: il rivestimento il lastre di acciaio, il tettuccio, le grate per la cottura a legna, insomma non posso dire che sia compiuto ma pronto a lavorare si, questo si.
E non è una differenza da poco.
Il 13 marzo ci sarà un piccolo evento, si tratta di un mercatino per raccogliere fondi in favore dei bambini vittime del terremoto e dello tsunami del marzo 2011.
Gli obiettivi, oggi, a cinque anni dalla tragedia, sono anche più ampi e presto ne parlerò in modo più approfondito; 
intanto c'è che mi hanno invitato e quest'inverno, proprio a causa dello spostamento del forno, non ho fatto cotture. Quindi ho poche cose e mi devo sbrigare.
Allora ecco lo stato dell'arte.
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Il corpo è fatto,
​Il telaio pure, grazie a Martino:
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La volta è fatta. Nella foto a seguire ho scelto una foto in corso d'opera perché mi sembra più interessante.
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E già che ci sono, presento pure il nuovo laboratorio, anche questo in corso di realizzazione
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Insomma, scrivo poco ma non si può dire che me stia con le mani in mano!
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Sono iniziati i lavori

17/11/2015

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Sabato scorso ho iniziato a costruire il nuovo forno,
progetto alla mano,
cataste di mattoni, un frullino, un metro, la matita e...
via, uno dopo l'altro i mattoni con cui ho tirato su le pareti della camera di combustione a legna,
poi le lastre che sono il pavimento dl forno vero e proprio
per adesso mi sono fermato qui
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Le due asole sul piano delle lastre servono per il passaggio della fiamma dalla camera di combustione a legna alla camera di cottura soprastante.
Durante le cotture a gas tutto avviene nella parte superiore del forno e queste aperture saranno chiuse.
Senza che mi perdo in chiacchiere la prossima puntata, con l'aiuto delle foto sarò più chiaro.
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Per questa parte del forno ho usato mattoni refrattari pesanti, quelli che si usano per i forni da pizza o per i camini.
Le lastre sono in cordierite, un allumino-silicato in grado di resistere ad alta temperatura, agli sbalzi termici e con un'ottima portanza di carico.
I mattoni in cemento di lato sono la base per il camino,
il camino, ecco, questo merita un capitolo a parte.
Alla prossima!
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