Il 3 e 4 agosto, di lunedì e martedì, ho cotto; era tanto che non accendevo il forno; tutt'intorno è cresciuta erba alta e una piccola edera spuntava dai mattoni della base e quando l'ho aperto per caricarlo, dentro c'era un nido di vespe vuoto, forse risalente all'estate scorsa, Il tempo fa queste cose mentre noi siamo distratti. Insomma, ho fatto un forno; un forno pieno solo di pezzi rivestiti di smalto shino, la versione occidentale dello smalto shino.
Quindi, ho scelto quattro diverse ricette, tutte nell'area del traditional shino, escludendo per il momento altre tipologie come il cosiddetto carbon trap o l'high alumina. Ovviamente per traditional shino si intende sempre la versione occidentale dell'originale giapponese. Nella scelta, fatta tra le decine di ricette proposte da vari ceramisti e studiosi, ho cercato di cogliere i diversi aspetti che mi interessava studiare: - avere una base semplice; - valutare ricette più complesse; - studiare gli effetti dei diversi tipi di feldspato (feldspato Na, sienite nefelina, spodumene)i); - studiare gli effetti di viveri tipi di argilla (ball clay, caolino, terracotta); - verificare le interazioni con diversi tipi e colori del corpo sottostante; Infine, ho condotto la cottura secondo una specifica scheda, peculiare per questo tipo di smalto, che differisce da quella che adotto solitamente. Un passo alla volta cercherò, nei prossimi post di raccontare cosa è uscito da questo forno. Intanto, le foto di alcuni dei pezzi di questa infornata sono pubblicate sul profilo Instagram di Cono9 (profilo gestito, come detto in precedente post, da Amarvicio).
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Dicembre 2024
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