Due tazzine da sakè (ochoko)
rivestite con smalto shino ricordo del viaggio in Giappone peccato, non abbiamo la bottiglietta del servizio (tokkuri) ma, almeno c'è il sakè...
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Quegli strani oggetti
leggeri, colorati, una volta li catalogavo tra le cineserie, veramente le consideravo pure un po' kitsch non sapevo nemmeno bene di cosa si trattasse pensavo plastica; poi le ho viste e soprattutto le ho usate là dove è normale usarle, nel loro contesto naturale, quelle vere, di legno laccato, raccontate da un appassionato, accatastate in un negozio di antiquariato, e mi sono detto: ma quanto sono belle le lacche! E' un oggetto piccolo diciamolo, quasi insignificante, eppure... si, piccolo lo è ma si porta appresso tanti significati, almeno per un appassionato di ceramica. Lo abbiamo comprato in un negozietto di Tokyo, trovato per caso nel quartiere di Yanaka, il negozietto vende solo prodotti realizzati a Onta e già qui si apre un capitolo, legato al luogo: Onta e a quel movimento,il mingei, che prima o poi dovrò affrontare; il manico ci ha colpiti, e in generale la foggia di tipo occidentale, è raro che la ceramica funzionale orientale abbia il manico, e tra i pezzi esposti, quasi tutti dalle forme tipiche giapponesi, c'erano qua e là pezzi come questo, chiediamo e il tipo del negozio ci spiega che l'uso del manico fu introdotto a Onta da Bernard Leach, e spunta la figura di Leach, che pure è legata strettamente al movimento mingei, ecco, come un'umile brocchetta abbia molto da raccontare. Spero, nel prossimo futuro, pur con la consueta superficialità, di poter svolgere un filo che raccordi alcuni dei fatti, delle persone e dei luoghi che si intravedono, racchiusi in una piccola forma di ceramica. Dal nostro viaggio abbiamo riportato anche qualche nuovo libro Come dice il titolo, tutto quello che si sta facendo a Karatsu e i protagonisti contemporanei. Un libro che presenta le raccolte di stoviglie (ceramica, vetro e lacca) di appassionati del settore. Il testo e completato da note sui ceramisti che hanno realizzato i pezzi presentati. Una bella raccolta di foto dei lavori di giovani ceramisti che si rifanno alla tradizione mingei, completata di note sui ceramisti che hanno realizzato i pezzi presentati. Questo libro e il precedente sono molto interessanti perché presentano le ceramiche... come dire... nel loro ambiente, nello svolgimento delle proprie funzioni. Si torna ad un concetto di cui ho già fatto cenno: le stoviglie in ceramica, per essere apprezzate al meglio, devono stare sulle tavole, coi cibi dentro, più che sugli scaffali. Raccolta di bottigliette e tazzine da sakè
Utile perché già da un po' stavo pensando di produrre qualche set di tazzine da caffè ... era chiaro... che poi ad una cerimonia del te non ci siamo mai andati, nemmeno a Kyoto, voglio dire, di chawan ne abbiamo viste e fotografate a decine, figuriamoci, qua e là le foto salteranno fuori, sicuro, ma quello che è interessante è la varietà di stoviglie; l'uso di tante forme e dimensioni diverse... era chiaro, stavo dicendo, che venisse una gran voglia di confrontarsi con tanta varietà; quindi il tema per il prossimo forno, più o meno, mi sembra chiaro. Qualche foto in più e i successivi sviluppi
come al solito nella pagina "Attualità" Ora viene la parte dura, riorganizzare tutta la massa di immagini di cose viste, fotografate, di chiacchiere con ceramisti, venditori, appassionati, le osservazioni sull'uso delle ceramiche nei ristoranti, e sul gusto nell'esporle nei negozi e nelle gallerie; si tratta, ora, di rivedere le foto e qualche schizzo cercare di ricordare quello che non abbiamo potuto fotografare, di scrivere quello che ci è stato raccontato; metabolizzare; inoltre, se non facciamo ordine subito poi dimentichiamo, inesorabilmente; spero di riuscire a dare una qualche forma a tutto questo, così da renderlo interessante e, quindi, pubblicabile. Tanto per dire, un giorno a Tokyo vediamo dei bei pezzi di ceramica in una vetrina nel quartiere di Ginza, un paio avevano un ché di familiare, Federica traduce la targhetta e scopriamo che sono due ciotole di Shimaoka. Shimaoka Tatsuzo (1919-2007) è uno dei grandi esponenti del movimento mingei, è stato nominato Tesoro Nazionale Vivente ... va bene, ne parlerò un'altra volta comunque è uno importante davvero così entriamo da Takumi dentro vediamo prodotti di artigianato popolare giapponese, al primo piano c'è quasi solo ceramica; scopriemo che era il negozio di Yanagi Soetsu; ecco, Yanagi è stato il teorico del movimento mingei, anche di questo dovrò parlare, comunque si tratta di un movimento d'arte popolare, tra i ceramisti c'era Hamada Shoji, Takumi era un luogo d'incontro per gli artisti mingei; dentro c'era proprio una mostra sul movimento mingei. Chi ama la ceramica giapponese capisce cosa sto dicendo per glia altri, se sono interessati, cercherò, appena possibile, di dare le informazioni basilari su questo movimento d'arte popolare e sui principali personaggi che lo hanno caratterizzato. Per concludere, nel prosieguo del viaggio ci siamo resi conto che attualmente, almeno a Tokyo, c'è una grande attenzione per il recupero di questo importante movimento artistico e molti giovani ceramisti stanno ripercorrendo e reinterpretando ciò che è stato fatto il secolo scorso.
Lasciamo Kyoyo;
prima di partire entriamo in un piccolo negozio di antiquariato vicino al nostro albergo che si rivela un posto magico; il signor Osugi un vecchietto curvo, con molta voglia di parlare, ci intrattiene raccontando e spiegando qualsiasi pezzo guardiamo, tra le centinaia ordinate sugli scaffali, lui ci dice qualcosa che lo rende interessante ottima tecnica mercantile ma pure grande passione. Lui ci lascia fare le foto, è cosa rara, addirittura nel mercatino domenicale sotto il tempio Toji non abbiamo potuto riprendere alcuni banchi. Comunque, della bottega del signor Osugi torneró a parlare. Intanto un piatto con decorazione a "occhio di cavallo" Che poi due cose,di quelle già note, ci hanno colpito Il fatto che le stoviglie giapponesi appaiano molto più belle quando sono all'opera, per così dire, quando contengono il cibo; a un certo punto ci siamo accorti che osservando un pezzo esposto su di un qualche scaffale o in vetrina, ci viene da immaginare con quale cibo stia meglio; l'altra cosa riguarda il gusto che hanno qui per gli accostamenti eterogenei è difficile che le nostre ciotole siano uguali tra loro e coordinate con le ciotolette e i piattini delle altre pietanze. Il risultato, per esempio, è questo vassoio servito in un'izakaya di Kyoto (l'izakaya è più o meno l'equivalente di una birreria con cucina). |
AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
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