Nel suo piccolo manuale sulla tecnica del tornio, "Throwing Post", Phil Rogers dedica un capitolo sul progetto o, più in generale, sull'obiettivo che un ceramista si propone nel momento in cui siede al tornio. Parla della necessità di lavorare avendo il più possibile chiaro in mente cosa si vuole fare, di conoscere gli elementi di base che riguardano la ceramica funzionale, regole che magari si vogliono tradire ma che è necessario conoscere; dell'importanza di non imitare la produzione industriale. Spiega quanto aiuti avere l'abitudine di tenere un quaderno di schizzi (anche se non si è buoni disegnatori) dove appuntare idee, spunti ricavati da pezzi che ci piacciono o anche da forme naturali che incontriamo per caso. Infine parla dello stile personale e di quanto ognuno di noi, apprese le basi tecniche e studiato più possibile altri artisti e artigiani, sia in grado, quasi naturalmente, di tirare fuori anche solo imitando opere altrui. Basta un segno, l'attaccatura di un manico, un disegno appena schizzato con l'ossido o il tipo di smalto per rendere l'oggetto il nostro pezzo, quello che ci identifica. La sintesi di questo discorso, che a me pare illuminate nella sua semplicità credo di poterla estrarre da un'unica frase che, tradotta, dice più o meno questo: "Gli oggetti di ceramica fatti a mano devono essere letti come un libro e la storia che raccontano parla dei materiali di cui sono fatti e del carattere di chi li ha foggiati".
1 Comment
Ora che per i testi giapponesi ho trovato questo metodo: inserire direttamente la foto della copertina in bibliografia, vado a recuperare quelli che avevamo già in biblioteca. Di fatto una sorta di manuale, un excursus sulla storia della ceramica giapponese, dalle prime produzioni di epoca Jomon fino ad oggi. Diciamo che c'è l'essenziale. Qui si presentano le modalità per riprodurre, con un forno elettrico, i classici della ceramica giapponese, sia smaltati, ad esempio l'oribe e il tenmoku, che non smaltati come il bizen e lo shigaraki sia, infine, le porcellane con le loro caratteristiche decorazioni. E' un testo interessante, purtroppo fa riferimento a prodotti commerciali, argille e smalti, che non sono reperibili qui in Italia e dei quali, peraltro, fornisce poche indicazioni sulla composizione.. Resta, comunque, un riferimento interessante per le spiegazioni dettagliate sulle modalità di realizzazione. Cento ciotole (da cerimonia del te) di cento importanti ceramisti rappresentativi dei principali centri di produzione del Giappone;
il testo è un po' datato, avrà una decina d'anni, nel frattempo ne sono usciti di più aggiornati, ma non smettiamo di sfogliarlo e mano a mano che impariamo cose nuove ci sembra di scoprire e capire meglio la produzione presentata qui. Saggio di Tanizaki Junichiro, pubblicato in Giappone nel 1935,
sulla civiltà, sui gusti e la sensibilità del suo paese in contrapposizione con quelli occidentali. Dalla fine del XIX secolo il Giappone si è aperto all'esterno assimilando in pochi decenni la cultura occidentale in parte assorbendola nella propria, in parte "dimenticando" i propri usi e costumi. Negli anni in cui Tanizaki compie la sua riflessione, questa profonda rivoluzione culturale era ancora in atto, oggi direi che la sintesi è in buona parte compiuta e l'evoluzione di quel paese non può più prescindere da quanto ha assorbito dall'occidente così come da quanto ha elaborato nei secoli precedenti. Nei fatti, quindi, il libro è un po' datato eppure la riflessione su un approccio diverso alla materia, alla luce, alla percezione dell'ambiente che ci circonda è ancora valida e anche se non si parla nello specifico di ceramica, quanto piuttosto dell'estetica della vita quotidiana: di oggetti come la carta o gli arredi, di architettura, di illuminazione di luoghi pubblici e privati, è comunque interessante, anche per gli appassionati di ceramica, per gli spunti che offre alla comprensione del gusto giapponese, non tanto dal punto di vista dell'artigiano, quanto da quello di chi utilizza gli oggetti di vita quotidiana. Il titolo originale dell'opera si traduce letteralmente come Elogio dell'ombra, con questo titolo è già stato pubblicato in Italia un testo di Borges e pertanto l'editore ha dovuto adattarsi, lo dico perché il titolo originale è decisamente più illuminante sui contenuti. Junichiro Tanizaki Libro d'ombra Tascabili Bombiani Dal nostro viaggio abbiamo riportato anche qualche nuovo libro Come dice il titolo, tutto quello che si sta facendo a Karatsu e i protagonisti contemporanei. Un libro che presenta le raccolte di stoviglie (ceramica, vetro e lacca) di appassionati del settore. Il testo e completato da note sui ceramisti che hanno realizzato i pezzi presentati. Una bella raccolta di foto dei lavori di giovani ceramisti che si rifanno alla tradizione mingei, completata di note sui ceramisti che hanno realizzato i pezzi presentati. Questo libro e il precedente sono molto interessanti perché presentano le ceramiche... come dire... nel loro ambiente, nello svolgimento delle proprie funzioni. Si torna ad un concetto di cui ho già fatto cenno: le stoviglie in ceramica, per essere apprezzate al meglio, devono stare sulle tavole, coi cibi dentro, più che sugli scaffali. Raccolta di bottigliette e tazzine da sakè
Utile perché già da un po' stavo pensando di produrre qualche set di tazzine da caffè |
AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
Categorie
Tutti
|