Due ciotole, due smalti simili, quasi uguali ...quasi. Tutte e due le ciotole sono realizzate con grès antracite, una, quella di sinistra nella foto in alto, senza piede, è fatta a pizzico e rifinita al tornio, l'altra è foggiata interamente al tornio. Non sono ingobbiate. L'aspetto caratteristico è che lo smalto è molto simile, si tratta di quello che chiamo il TKTG, il tenmoku secondo la ricetta Karatsu con terra di Tolfa. In questo caso ho utilizzato una versione con un contenuto di feldspato ridotto: Feldspato K 1/3 Cenere di legna lavata 1/3 Terra di Tolfa 1/3 Ossido di Fe rosso 8% La terra di Tolfa è presa in due punti poco distanti tra loro ed è l'unica cosa che differisce, a parte la forma, tra le due ciotole. Sul bordo di entrambe i pezzi c'è una colatura di Dry Yellow Ochre: sono quelle colature verdastre che si vedono meglio sulla ciotola senza piede. Si tratta di un rivestimento semi-lucido, di colore bruno-rossastro;
la ciotola senza piede ha delle venature verdastre mentre sull'altra tendono al grigio metallico. Il resto è un fatto di gusto individuale.
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Una ciotola corpo in gres grigio antracite ingobbio composto da gres bianco con 10% di ocra gialla smalto composto da: Peperino di Marino* 65% Cenere di legna lavata 25 Terra di Tolfa** 10 * roccia di origine vulcanica, un cugino dei tufi e delle pozzolane (non me ne vogliano i geologi) contiene la componente vetrosa (silicio) ed è ricco di quella fondente (alcali) ma, rispetto ad altre rocce vulcaniche, credo che la componente di allumina sia più scarsa, ecco perché favorisce le colature vetrose; ** roccia con forte componente di caolino, quindi molto refrattaria. Le colature, tipiche degli smalti di cenere, qui sono favorite dalle caratteristiche del Peperino, così in questa ciotola sono piuttosto abbondanti e sul fondo si è raccolto uno specchio di componente vetrosa. Il fatto è che il peperino di Marino sembra piuttosto fusibile per la presenza di alcali che fungono da fondente. Per ridurre le colature bisogna bilanciare meglio i componenti aumentando la quantità di roccia di Tolfa, ricca di caolino, quindi più refrattaria. In generale il caolino si usa negli smalti proprio per introdurre la componente stabilizzante (l'allumina). A seguire due ingrandimenti; da questi si dovrebbe apprezzare la grana un po' ruvida e la presenza di granuli; si tratta di minerali che non si sono fusi, credo si tratti di minerali di silicio contenuti nel peperino, ad ogni modo, per evitarli è sufficiente macinare la roccia più finemente. Per il resto... per avere un'idea più precisa, bisognerebbe affidarsi al tatto. Infine, per quello che conta, vorrei dire che a me 'sta ciotola piace;
osservandola, tenedola tra le mani rivela in qualche modo la sua origine vulcanica. Qualche cosa è uscita, il forno si è comportato bene e ha raggiunto la temperatura in 8 ore giuste giuste, io sono andato un po' meno bene: ho dimenticato di dare una mano di allumina su una delle lastre del forno così ho rovinato qualche ciotola che ha lasciato pezzi di piede incollati alla lastra... peccato, poi credo di aver fatto correre troppo il forno nell'ultima parte, da 1220°C a 1265°C col risultato che lo smalto jun di un paio di tazze non è maturato. Detto questo, il resto sembra ok, la riduzione è buona, gli smalti più o meno bene... senza quella dimenticanza dell'allumina sarebbe stata una normale infornata. Sabato mattina, quando ho aperto il forno c'era un bel sole.
Purtroppo ho portato tutto al mercatino il giorno dopo e per fortuna qualcosa ho venduto e non sono riuscito a fotografare tutti i pezzi, i piatti, per esempio, non li ho documentati. Allora eccomi alla prima infornata del nuovo forno, solo per caso mi rendo conto che la cottura delle ciotole destinate al mercatino di beneficenza "Tohoku day" è avvenuta proprio il giorno dell'anniversario di quell'infausto giorno del 2011 in cui la provincia di Tohoku è stata devastata dal terremoto e dallo tsunami. Una coincidenza, certo, ma tant'è. La preparazione, come ormai d'abitudine, la faccio schizzando i pezzi su un grande foglio riciclato da qualche confezione o direttamente su carta da pacchi, poi appunto gli smalti e i rivestimenti che voglio utilizzare per i ogni pezzo e intorno lascio tracce dei pensieri che passano mentre sto li e non so decidere se su quella ciotola è meglio dare una mano di smalto tenmoku o sperimentare una roccia vulcanica cavata, che so, a Marino. Il tutto è un collage disordinato ma, alla fine, molto utile. Quindi do lo smalto e carico il forno Quello che è uscito dal forno al prossimo post...
Domenica 13 marzo, alla manifestazione benefica Tohoku Day ci sarà anche Cono9 con un proprio banchetto.
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AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
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