Cono9 
  • Blog
  • Home
  • Attualità
  • Galleria
  • Glossario
  • Bibliografia

L'errore e il caso

10/3/2018

0 Commenti

 
Credo di aver già scritto qualcosa in merito; ci torno perché è una cosa di cui non riesco a liberarmi.
Evidentemente continuo a sbagliare;
oppure non vedo la cosa nel verso giusto.

​Ritrovo due post Errori e Errori 2 rispettivamente del 5 agosto e del 26 novembre 2016.
Riprovo partendo da John Cage.
Non sono un conoscitore dell'opera musicale e filosofica di Cage, ma casualmente, di recente, mi sono imbattuto in alcune cose che lo riguardano; potenza di internet ... e della casualità.
La prima cosa che ho trovato - e che ho già riportato qualche post fa - è stata:
Instead of self-expression, I'm involved in self-alteration.
lasciamola stare lì.
Quindi torno sul concetto di errore. Nel progetto dell'ultimo lavoro avevo appuntato quest'idea:
Foto
L'ERRORE
Quando tutto è sotto controllo;
quando il disegno è conforme alle aspettative (esattezza);
quando c'è la consapevolezza (tecnica) della manifattura;
allora l'errore - di fatto - conferisce all'oggetto la sua personalità - in un certo senso il suo nome, la sua bellezza.
​L'errore deve presentarsi in un contesto di regolarità (retta via) e non deve essere previsto ma risultare naturale (o tale deve apparire).
Foto
dal Vocabolario on-line Treccani:

erróre s. m. [dal lat. error -oris, der. di errare «vagare; sbagliare»]. – 1. letter. L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio: [...] 2. Lo sviarsi, l’uscire dalla via retta, spec. in senso fig., l’atto e l’effetto di allontanarsi, col pensiero o con l’azione o altrimenti, dal bene, dal vero, dal conveniente. In partic.: a. Deviazione morale: [...] b. Fallo, colpa, peccato: [...] c. Credenza errata in materia di fede religiosa: [...] d. Opinione, affermazione erronea, giudizio contrario al vero: [...] e. di ragionamento; [...] f. Quanto contrasta con le regole di una tecnica o scienza, o manca di correttezza, di esattezza: [...] g. Azione inopportuna, svantaggiosa: [...] 3. [...]
Le foto di queste mattonelle servono a spiegare meglio.
Le mattonelle appartengono alla nuova serie su cui stiamo lavorando con PoPLab. Ho già presentato la prima serie ma di questo parlerò un'altra volta.
Ora mostro queste due perché sono frutto di un errore.
Le avevo caricate nel forno sotto le ciotole, quelle azzurre Jun del lavoro "Ciotole di riso per Momo".
L'errore consiste nelle colature eccessive dello smalto Jun.
Gocce di smalto sono cadute sulle piastrelle.
​Tecnicamente la colatura dello smalto è in contrasto con le regole della tecnica (di smaltatura e di cottura, in questo caso) e, pertanto, manca di correttezza, di esattezza.
Foto
Le considerazioni sugli effetti di tale errore sono, ovviamente, del tutto soggettive.
Qui voglio, però, riportare alcuni brani di un'intervista di Laurie Anderson a John Cage.
L'ntervista è pubblicata su tricycle.org

...
C: Yes, instead of wiping out what I didn’t like, I tried to change myself so that I could use it.
...
I use chance operations instead of operating according to my likes and dislikes. I use my work to change myself and I accept what the chance operations say.
...

A: In using chance operations, did you ever feel that something didn’t work as well as you wanted?
C: No. In such circumstances I thought the thing that needs changing is me — you know — the thinking through. If it was something I didn’t like, it was clearly a situation in which I could change toward the liking rather than getting rid of it.
...
A: So you did, in fact, make a kind of judgment on yourself.
C: Yes, instead of wiping out what I didn’t like, I tried to change myself so that I could use it.

E' chiaro che estrapolare brutalmente dei brani da un'intervista ne deforma il senso ma fa parte del gioco. Comunque leggendo tutti l'intervista direi che non ci si allontana di molto da quello che passa qui. L'importante è tener conto del fatto che Cage usava intenzionalmente il caso nel proprio lavoro.
Non è il mio caso.
Però, la mia tendenza alla ripetizione di certi errori mi insospettisce.
Quindi, la mia personale sintesi dei concetti assemblati qui sopra è che talvolta il caso e l'errore si sovrappongono.
​Oppure che attraverso un errore ripetuto si sta inconsciamente cercando qualcosa.
A questo punto l'errore tecnico, rimaneggiato dal caso, acquista un valore se si è in grado di operare una necessaria trasformazione di se stessi.
In altre parole, se si è in grado di non rifiutare ciò che non ci piace, perché casualmente errato, cercando di cambiare se stessi in modo che lo si possa accettare.

Lo so, il ceramista non ce la fa ad accettare questo; l'artigiano non può farlo ma l'uomo è indotto a riflettere:
Instead of self-expression, I'm involved in self-alteration.
0 Commenti

Ciotole da riso per Momo

31/10/2017

0 Commenti

 
Da settembre ho iniziato un nuovo lavoro,
si tratta di ciotole, tanto per cambiare, 
si tratta di una serie di ciotole per Momo,
Momo la nuotatrice;
adesso sto preparando i provini, una decina di pezzi, credo, con lievi variazioni di dimensione e con diversi rivestimenti, da presentare a Momo per farci un'idea di cosa le piace di più.
Come al solito sto disegnando, anzi,
ho disegnato e ora sono già in fase di realizzazione.
Il lavoro prende spunto o ispirazione da Pottery Form di Daniel Rhodes,
in particolare mi sono concentrato su quelle che Rhodes chiama: curva S, Parabola e "Straight and Curved" che per me è la Squadrata e che, comunque, poi ho abbandonato.
​Ma sulle forme scriverò poi.
Intanto dirò di un paio di citazioni che dettano le linee guida di questa collezione.
La prima riprende un post di Improvised Life di settembre scorso che qui sintetizzo in Just Slightly off;
parla di John Ashbery, poeta americano, che in un'intervista, a proposito dell'idea di shoccare il lettore, spiega che per lui è una cosa da rifiutare in quanto solo tattica aggressiva e paragona la propria scrittura al suo modo di vestire e dice:
I try ti dress in a way that is just slightly off, so the spectator, if he notices, will feel slightly bemused but not excluded, remembering his own imperfect mode to dress.
La seconda citazione è un estratto della definizione della parola "pulito" dal vocabolario Treccani:
pulito agg. [part. pass. di pulire]. – 1. Privo di ogni sorta di sudiciume, ... (anche col sign. di non truccato, e nel senso fig. di onesto, leale); ... semplice ed elegante; ... 2. fig. a. Che non ha, che non presenta niente di scorretto, di sleale, di disonesto ... senza imbrogli ... che non offende il pudore, la convenienza, la decenza. b. Chiaro, nitido, non disturbato da rumori e sim. ...

just slightly off 
​...
pulito
0 Commenti

Lavoro ben fatto

22/9/2017

1 Commento

 
L'ultimo numero di Nuovo e Utile - teorie e pratiche della creatività sito di Annamaria Testa, pubblicato il 18 settembre scorso, propone una riflessione sul valore del lavoro ben fatto.
L'articolo prende spunto dal Manifesto del Lavoro Ben Fatto scritto dal sociologo Vincenzo Moretti.
Ecco alcuni passi del Manifesto, riportati dalla Testa nel suo articolo:
qualsiasi lavoro, se lo fai bene, ha un senso; 
dove tieni la mano devi tenere la testa, dove tieni la testa devi tenere il cuore;
ciò che va quasi bene non va bene.

Individuando la necessità di eseguire per bene qualsiasi lavoro nella motivazione interna, o intrinseca, ​spiega:
In estrema sintesi, la motivazione interna riguarda il fare qualcosa per il piacere di saperlo fare, per il gusto di farlo e con l’orgoglio di averlo fatto al meglio, e non solo per ricevere un premio o una ricompensa. La motivazione interna è connessa con un maggior livello di creatività, di autostima e di gratificazione.
L'articolo e poi tutto il Manifesto, hanno il pregio di stimolare la riflessione sulle intenzioni che ci animano quando intraprendiamo qualcosa, qualunque lavoro. 
Questo post, perciò, oltre a segnalare articolo e Manifesto a chi ne fosse interessato, vale anche come ringraziamento agli autori.
1 Commento

I classici

25/3/2017

0 Commenti

 
Instead of self-expression, I'm involved in self-alteration
​John Cage
Foto
Yunomi di Hamada Shoji
Foto
Yunomi di Phil Rogers
Foto
Yunomi, disegno preparatorio dell'autore
I classici vanno copiati, interiorizzati, rielaborati;
che poi, a ben vedere, sono anche loro a rielaborare noi.
​E si torna a John Cage.
0 Commenti

A proposito

23/1/2017

0 Commenti

 
A proposito delle considerazioni che ho fatto nell'ultimo post,
quelle sulla direzione del blog e poi, più in generale, sul mio lavoro,
ci sono queste righe che mi sono capitate sotto gli occhi proprio in questi giorni:
"Bisogna rinnovare il nostro legame con la natura, il nostro legame con il futuro. In questa situazione precaria prolungata e in questa incertezza manca del tutto una proiezione sul futuro."
Da Terreni di Oddny Eir AEvarsdottir (Ed. Safarà).

Ragionarci sopra? approfondire, spiegare...
No, a pensarci bene, meglio di no;
lascio in profondità il legame tra queste parole e i miei pensieri,  diciamo così, ad uno stadio intuitivo.
Poi, se dentro c'è vita, verrà il momento in cui germoglieranno e se accadrà, probabilmente accadrà mentre sono con le mani in pasta.
0 Commenti

Errori 2

26/11/2016

0 Commenti

 
Ever tried
Ever failed

No matter
Try again
Fail again
Fail better

Samuel Beckett
​Traduzione più o meno:

Ho (sempre) provato, ho (sempre) fallito. Non importa, riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio.


​Riprendo il tema degli errori, questa volta nella variante fallimenti.
No, non è un modo per mettere le mani avanti in occasione della prossima infornata, piuttosto, un modo per entrare in contatto col mio inconscio.


​
Il primo post Errori è stato pubblicato il 5 agosto scorso.
0 Commenti

Errori

5/8/2016

3 Commenti

 
Honor your mistake as hidden intention
                           
                                           Brian Eno
​
Data la rilevanza del tema nel mio lavoro, sia in relazione alle reali intenzioni nascoste in certi errori, sia per le occasionali connessioni alla serendipità, forse dovrei creare nel blog una nuova categoria: "Errori" oppure "Incidenti"... o forse no.
3 Commenti

Autocoscienza

11/7/2016

3 Commenti

 
non sono un artista
non sono nemmeno un artigiano
faccio il ceramista
faccio l'ingegnere in ferrovia
sono un nuotatore
​
Foto
3 Commenti

Un'emozione nuova

9/6/2016

2 Commenti

 
Immagine
oggi avevo tra le mani un pezzo,
uno di quelli cotti nell'infornata del 30 aprile scorso,
di quelli preparati per Open House.
è vero, non ho scritto le consuete disamine sull'ultima infornata,
confesso di non averne avuto voglia, succede,
il fatto è che girando quest'oggetto tra le mani è accaduto un fatto:
c'è che altre volte mi è capitato, osservando una ciotola, un piatto, fatti da me, di rivedere le mie mani mentre lo foggiano, o anche di ritornare al momento in cui l'ho rivestito, smaltato;
oggi no, non proprio,
oggi sulla superficie ruvida, grezza; sui bordi frastagliati e rotti; nella consistenza pesante e grossolana; nella decorazione solo abbozzata;
in tutto questo ho rivisto le mie mani per quello che sono, come ritratte;
in tutto questo c'è come vedo ora me stesso.
non tragga in inganno la sequenza di aggettivi non proprio lusinghieri,
​mi piace questa ciotola, mi piace molto
ma il punto non è questo, il punto è che mi rendo conto di quanto la realizzazione di un oggetto la si possa considerare riuscita quanto più esso è in grado di definire il suo artefice.
lo so, è cosa ovvia, in via teorica lo sapevo già,
volevo solo condividere un nuovo piano, direi emotivo, di comprensione di questo semplice concetto.
Immagine
Immagine
Immagine
2 Commenti

Basket e gravità

26/2/2016

2 Commenti

 
Ogni tanto faccio qualche palleggio in casa con una palla immaginaria;
non ho mai giocato veramente a basket, del resto non arrivando nemmeno a un metro e settanta direi che non ho le phisique du role per questo sport, ma da sempre mi concedo qualche palleggio quando sono solo, giusto il tempo di raggiungere la linea dei tre punti per poi partire in terzo tempo e schiacciare a canestro, immaginario pure questo, attaccato sopra lo stipite della porta della stanza;
il fatto è che ultimamente, dopo aver spiccato il salto, il volo è breve e la ricaduta repentina e pesante...
mi chiedo se negli anni la forza di gravità non si sia fatta più intensa.
2 Commenti
<<Precedente

    Autori

    VesuvioLab 
    di Federica e Maurizio

    Immagine

    Archivio

    Gennaio 2018
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014

    Categorie

    Tutto
    Amici
    Aspetti Generali
    Chiacchiere
    Ciotole
    Eventi
    Forno E Cotture
    Foto
    Incidenti
    Ingobbi
    Lavori In Corso
    Materiali
    Oliere Altro Per La Cucina
    Persone Luoghi E Storie
    Piatti
    Schizzi
    Sito E Blog
    Smalti
    Tazzine
    Tecniche
    Testi
    Vasi Bici E Bottiglie
    Viaggio In Giappone
    Yunomi

    Feed RSS

Cono9 è una produzione VesuvioLab
.
✕