Contatto diretto
Cono9
  • Blog
  • Home
  • Il mio lavoro
  • Galleria 2020
  • Bibliografia

Interazione del colore

21/12/2019

0 Commenti

 
Recentemente ho scritto un post su Anni Albers; sono solo un paio di citazioni che ho trovato in rete e che mi piaceva condividere con i lettori del blog.
In realtà si tratta di uno di quei personaggi attraverso i quali si può osservare un'intera fetta del XX secolo. Albers era la discendete di una ricca famiglia tedesca di religione ebraica. Si è formata alla Bauhaus negli anni venti. Sembra che volesse studiare altro, l'arte del vetro, per esempio, ma all'epoca, anche in luoghi culturalmente aperti e avanzati come la Bauhaus, interi campi di studio erano preclusi alle donne. Quindi è stata dirottata sulla tessitura. Ma, come spesso capita alle personalità dotate di talento, tenacia, intelligenza, i limiti diventano opportunità. I tessuti di Anni Albers sono spesso considerati alla stregua di opere pittoriche; la sua tecnica contiene qualcosa di architettonico e ingegneristico. La sua carriera culmina con una personale al MoMA. Si è andata a riprendere, in qualche modo, tutto ciò che le era stato negato.
In rete c'è materiale sufficiente per chi volesse approfondire. Per me ne vale la pena.
Qui aggiungo il fatto che suo marito era Josef Albers (Bottrop 1888 - New Haven 1976).
Formatosi anche lui alla Bauhaus, scuola nella quale fu anche professore, fuggì negli Stati Uniti con la moglie nel 1933 a causa del nazismo. Pittore e designer ha concluso la sua carriera accademica come direttore del dipartimento di Grafica e Design dell'Università di Yale. E' il primo artista vivente a cui sia stata dedicata una retrospettiva al Metropolitan Museum of Art di New York, nel 1971.
Ecco, queste brevi, sintetiche note biografiche sono la scusa per introdurre un testo di Josef: "Interazioni del colore - Esercizi per imparare a vedere". Si tratta di un testo datato 1963, sintesi del lavoro didattico di Josef Albers e proprio per questo ne mantiene la struttura: un vero e proprio manuale di esercizi ed esperimenti pratici volti a fornire gli elementi per comprendere i colori e le loro interazioni e, quindi, a sviluppare quella sensibilità per la luce e i colori che gli studi teorici sull'ottica e sui sistemi cromatici non possono fornire.
A oltre cinquant'anni dalla sua pubblicazione il testo mantiene tutta la sua validità.
Foto
Josef Albers
Interazione del colore 
​Ed. il Saggiatore

Original Edition by Yale University Press 1963
0 Commenti

Lee Krasner e altre considerazioni

14/12/2019

2 Commenti

 
 Lee Krasner ovvero la riscoperta di un'artista del '900

Qualche tempo fa, l'8 ottobre, è uscito un articolo sul sito “Artsy” che raccoglie brani di diverse interviste rilasciate dalla pittrice espressionista Lee Krasner (1908-1984) negli ultimi venti anni di vita. Si parla dell'importanza di perseveranza, spontaneità, fallimento e rischio. L’articolo è strutturato in tre blocchi:
#1 sulla necessità di lottare per imporsi e ottenere il proprio spazio. Nel suo caso gli ostacoli sono stati il sessismo imperante anche nel mondo dell’arte nella prima parte del XX secolo – il suo insegnante di disegno, per farle un “complimento”, le disse che le sue opere erano talmente belle che non si direbbe che siano state fatte da una donna – L’enorme ombra del marito, il pittore Jackson Pollock e la difficoltà che gli artisti astratti americani incontrarono nella prima metà del ‘900 nell’imporsi all’attenzione dei “guardiani del mondo dell'arte”.
#2 sull’importanza del cambiamento o, come diceva lei stessa, della rottura. Mi ritrovo a lavorare per un certo periodo di tempo, di quattro e cinque anni, su qualcosa, poi si verifica una rottura [nelle] immagini e devo seguirla... alla ricerca di un'estetica che sfrutti più efficacemente le sue emozioni. Allo stesso modo sosteneva il cambiamento anche nell’atto stesso di dipingere: quando dipingo non mi interessa una teoria che già esiste perché penso che ci sia un sacco di pittura morta, non interessante, sterile. Beh, non è molto eccitante, per l'amor del cielo. Uno vuole scoprire e ancora “nel momento in cui inizi a dire che questo non si può fare e quello deve essere fatto e non si può fare l'altra cosa, beh, è roba piuttosto noiosa e certamente non stai consentendo alcun tipo di scoperta. Stai tagliando rapidamente quella fonte. Quindi, secondo la Krasner, è necessario lasciarsi andare e così, parlando del suo atteggiamento nel lavoro diceva: Insisto per lasciarlo andare nel modo in cui sta andando invece di forzarlo. Le cose miracolose, le piaceva dire, accadono quando non sei rigido su un'idea fissa, prima di entrare nel tuo studio, su ciò che dovrebbe essere un dipinto ... perché questo sembra togliere tutta la gioia di vivere.
#3 sulla rivisitazione dei propri fallimenti: leggendo le sue parole si direbbe che il cambiamento di cui la Krasner parla, quando dice: Per quanto riguarda me, penso che il cambiamento sia l'unica costante, non sia un processo lineare ma proceda come un pendolo e in effetti tornava spesso sul lavoro passato, reinventando progetti falliti sotto forma di nuove composizioni; raccontando di come è nata una serie di sue opere tra le più celebri dice: ho fatto una serie di disegni, li ho appuntati in tutto lo studio, un giorno sono entrata, li odiavo, li ho strappati tutti e li ho buttati sul pavimento. Quando sono tornata di nuovo in studio, diversi giorni dopo, [i disegni] messi in quel modo avevano un bell'aspetto … Questo sembra essere il mio processo di lavoro: torno costantemente a qualcosa che ho fatto prima, rifacendolo, facendo qualcos'altro e uscendo con un'altra immagine, più chiara possibile ... Distruggere per ricreare.
In rete, naturalmente, si trova molto materiale. Ovviamente molto di più se opta per la lingua inglese.
Personalmente trovo interessante spulciare qua e là, tra i libri o in rete o ascoltando qualcuno che parli dei processi creativi e produttivi - Faccio sempre una certa difficoltà a distinguere la creazione dalla produzione ma questo è un problema mio.
Della breve sintesi che ho proposto sopra, nella fase attuale della mia vita di ceramista, mi interessa particolarmente il contenuto del blocco #2. Quel lasciarsi andare è centrale nella ricerca di un linguaggio personale, che superi le cose già viste e ci consenta di produrre una sintesi originale di ciò che ci circonda ma è anche il modo più rapido per arrivare al compimento di brutture vuote e inutili. Schifezze. Probabilmente c'entra il talento che se c'è ti accompagna nell'incoscienza del "gesto" ma, secondo me, c'è dentro anche quello che antichi insegnanti cinesi sintetizzavano così: 
Se aspirate a fare a meno del metodo, dovete imparare il metodo.
Se aspirate alla facilità, dovete lavorare con accanimento.
Se aspirate alla semplicità, dovete imparare a fondo la complessità
.*
Che, detto in modo più terra terra, secondo me vuol dire osservare, studiare e lavorare. Su ogni singola parte del processo produttivo in cui siamo coinvolti. Solo così si può sperare di assimilare il mondo circostante e al contempo acquisire gli strumenti idonei a tradurlo in pensieri, oggetti e opere.
​Mi rendo conto, è un concetto tanto banale quanto ovvio eppure ci sono momenti nel proprio rapporto con il lavoro nei quali si sente un impulso a cambiare passo; è come un richiamo irresistibile che ci rende insopportabile continuare a fare le cose che stiamo già facendo, nel modo in cui le abbiamo fatte finora. Momenti come quello in cui Lee Krasner stacca i suoi disegni dal muro, li straccia e li getta per terra. 
Il punto è che non sempre poi torni il giorno dopo e trovi per terra la risposta che cercavi per cambiare le cose.
E' semplice, in certi momenti, se ti lasci andare, torni alle consuetudini e questo non va bene. Non in generale. Non va bene per me, adesso.
Quindi mi sono messo di nuovo a osservare, a studiare e, un po', anche a lavorare.

* Da: "Gli insegnamenti della pittura del giardino grande come un granello di senape"
LUNI EDITRICE
2 Commenti

    Autori

    VesuvioLab 
    di Federica e Maurizio

    Contatti
    ​m.gualdi66@gmail.com

    Immagine

    Archivio

    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Ottobre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Agosto 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014

    Categorie

    Tutto
    Amici
    Aspetti Generali
    Chiacchiere
    Ciotola-x-momo
    Ciotole
    Corsi
    Cose Interessanti
    Eventi
    Forno-e-cotture
    Forno-e-cotture
    Foto
    Incidenti
    Ingobbi
    Jun
    Lavori In Corso
    Materiali
    Oliere Altro Per La Cucina
    Persone Luoghi E Storie
    Piatti
    Schizzi
    Sito E Blog
    Smalti
    Tazzine
    Tecniche
    Testi
    Vasi Bici E Bottiglie
    Viaggio In Giappone
    Yunomi

    Feed RSS

Cono9 è una produzione VesuvioLab
Contatto: m.gualdi66@gmail.com
.