Sono più di sue mesi che non scrivo ma ho lavorato;
ho prodotto pezzi nuovi, oltre alle mie ciotole e ai piatti, ho realizzato vasi e bottiglie di diverse dimensioni, ho fatto delle tazzine di porcellana a colaggio, ho iniziato a utilizzare la porcellana come ingobbio sul grès; mi sono divertito, insomma. Ho studiato i lavori di Katherine Pleydell-Bouverie, di Daniel Rhodes, di Lisa Hammond, di Rosanjin e Nik Collins e Giorgio Morandi e Anne Franchetti e altri che ora non mi vengono in mente - mi perdoneranno e li citerò un'altra volta.. Ho osservato, disegnato, lavorato al tornio; il foglio di disegni che ho pubblicato nel post precedente, per esempio, contiene diversi di questi pezzi, altri sono schizzati su altri fogli e mi piace vedere il processo nelle diverse fasi perché così tutto sembra avere un senso. Non so ... non sono sicuro di riuscire a trasmettere cosa intendo; è qualcosa di simile alle tappe di un viaggio e forse, proprio per questo, ha un senso solo per me. Chissà ... Comunque non sono ancora la capolinea, adesso ci sono la smaltatura e la cottura, anzi, le cotture, perché per cuocere tutto ci vorranno tre infornate, credo. E almeno una di queste sarà, per me, una vera novità, una scheda di cottura nuova per smalti nuovi - ne parlerò. Devo prepararmi agli inevitabili fallimenti, soprattutto per gli smalti nuovi; è un passaggio obbligato, è la sperimentazione ma mi piace e non conosco altro maniera per arrivare a comprendere le cose che mi interessano. Quindi, si, ho scritto poco, ma ho lavorato e adesso ho molto materiale di cui parlare, indipendentemente da come verranno fuori i nuovi pezzi. Quasi indipendentemente ...
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Sabato scorso, 25 maggio, ho fatto un forno; una cottura.
Oltre 30 ciotole, tutte più o meno della stessa misura, cosa che al fuochista non piace; meglio caricare il forno con pezzi di misure diverse: si spreca meno volume nella camera di cottura. Il fuochista ci tiene ad ottimizzare gli spazi nel suo forno. Si tratta di un’infornata molto sperimentale. Ho provato nuovi smalti e nuove sovrapposizioni, combinazioni mai provate con l'argilla del corpo o con ossidi coloranti. Ho sperimentato. Il motto, parafrasando il celebre Navigare necesse est, vivere non est necesse di Plutarco, è stato Sperimentare è necessario, replicare non è necessario. Dopo oltre un anno di azzurro avevo bisogno di creare nuovo humus per poi far crescere altre idee. Certo, in ogni infornata ci può essere – e di solito c’è – qualche cosa di nuovo ma si tratta di esperimenti puntuali, circoscritti. Questa volta, invece, il grosso dell’infornata è dedicato a un’idea e alle possibili proposte tecniche per realizzarla. L’idea è tutta dentro una parola: l’autunno. Il compito, allora, è stato quello di sviluppare smalti e composizioni di smalti che rispondessero a questo tema. Non ho ancora sfornato, quindi non so com'è andata. Confido sul fatto che il materiale è tanto e posso sperare di tirare fuori dal forno qualcosa di buono da pubblicare nei prossimi giorni; del resto, chi mi segue lo sa, non ho paura dei fallimenti, soprattutto quando sperimento. A presto. Da settembre ho iniziato un nuovo lavoro,
si tratta di ciotole, tanto per cambiare, si tratta di una serie di ciotole per Momo, Momo la nuotatrice; adesso sto preparando i provini, una decina di pezzi, credo, con lievi variazioni di dimensione e con diversi rivestimenti, da presentare a Momo per farci un'idea di cosa le piace di più. Come al solito sto disegnando, anzi, ho disegnato e ora sono già in fase di realizzazione. Il lavoro prende spunto o ispirazione da Pottery Form di Daniel Rhodes, in particolare mi sono concentrato su quelle che Rhodes chiama: curva S, Parabola e "Straight and Curved" che per me è la Squadrata e che, comunque, poi ho abbandonato. Ma sulle forme scriverò poi. Intanto dirò di un paio di citazioni che dettano le linee guida di questa collezione. La prima riprende un post di Improvised Life di settembre scorso che qui sintetizzo in Just Slightly off; parla di John Ashbery, poeta americano, che in un'intervista, a proposito dell'idea di shoccare il lettore, spiega che per lui è una cosa da rifiutare in quanto solo tattica aggressiva e paragona la propria scrittura al suo modo di vestire e dice: I try ti dress in a way that is just slightly off, so the spectator, if he notices, will feel slightly bemused but not excluded, remembering his own imperfect mode to dress. La seconda citazione è un estratto della definizione della parola "pulito" dal vocabolario Treccani: pulito agg. [part. pass. di pulire]. – 1. Privo di ogni sorta di sudiciume, ... (anche col sign. di non truccato, e nel senso fig. di onesto, leale); ... semplice ed elegante; ... 2. fig. a. Che non ha, che non presenta niente di scorretto, di sleale, di disonesto ... senza imbrogli ... che non offende il pudore, la convenienza, la decenza. b. Chiaro, nitido, non disturbato da rumori e sim. ... just slightly off ... pulito Ecco! Sono pronto, le ciotole, le tazzine, le piastrelle, i don'buri preparati nelle ultime settimane sono ingobbiati, biscottati, smaltati e infornati, ora devo solo accendere il gas. Con un filo di apprensione sta volta; i pezzi sono quasi tutti fatti su ordinazione e c'è una bella differenza rispetto alle infornate composte da pezzi che poi si vede, da faccio come mi pare, da provo questa ricetta di smalto o questa combinazione di smalti e vediamo cosa ne esce. Adesso chi li ha chiesti sti pezzi ha delle aspettative e pure a breve. Sotto ci sono le foto dell'infornta piano per piano, mentre carico il forno: Quelle due yunomi azzurre sulla destra non sembrano già cotte, lo sono; solo che lo smalto (uno smalto jun) non era maturato bene. Si, si tratta di una ricottura. Va bene, poco elegante, ma lecito, secondo me. Intanto si fa buio e devo usare il flash Ok, ci siamo quasi, gli ultimi ritocchi e il nuovo forno sarà pronto alla prima infornata. Certo mancano ancora le rifiniture: il rivestimento il lastre di acciaio, il tettuccio, le grate per la cottura a legna, insomma non posso dire che sia compiuto ma pronto a lavorare si, questo si. E non è una differenza da poco. Il 13 marzo ci sarà un piccolo evento, si tratta di un mercatino per raccogliere fondi in favore dei bambini vittime del terremoto e dello tsunami del marzo 2011. Gli obiettivi, oggi, a cinque anni dalla tragedia, sono anche più ampi e presto ne parlerò in modo più approfondito; intanto c'è che mi hanno invitato e quest'inverno, proprio a causa dello spostamento del forno, non ho fatto cotture. Quindi ho poche cose e mi devo sbrigare. Allora ecco lo stato dell'arte. Il corpo è fatto, Il telaio pure, grazie a Martino: La volta è fatta. Nella foto a seguire ho scelto una foto in corso d'opera perché mi sembra più interessante. E già che ci sono, presento pure il nuovo laboratorio, anche questo in corso di realizzazione Insomma, scrivo poco ma non si può dire che me stia con le mani in mano!
In attesa di concludere la realizzazione del forno, a proposito, dovrei scrivere sull'avanzamento dei lavori, in attesa, dicevo, studio e lavoro per la prossima produzione. I lavori in corso: un paio di coppie di don'buri per Momo - a cui devo molto di più che un paio di coppie di ciotole, ma adesso questo lo posso fare e so che a lei fa piacere; qualche piatto per la famiglia Aborigeni - qui vale più o meno il discorso di prima; c'è l'oliere per mamma alla quale sto già lavorando e di cui ho detto in un post di qualche tempo fa; qualche tazza, che poi c'è sempre qualcuno cha vorrebbe una tazza; infine devo preparare qualcosa per un evento a maggio... ma di questo non vorrei dire, un po' perché la cosa non è ancora definita e definitiva, un po' pure per scaramanzia. Qhuindi c'è da fare e, in effetti, qualcosa sto facendo. Prima di pubblicare le foto dei lavori in corso, che per la verità, al momento non ho, vi lascio questa pagina del mio taccuino dove ho appuntato un paio di note su di un'antica unità giapponese, il sun (circa 3 cm) che talvolta viene ancora usata proprio per piatti e ciotole e sulle dimensioni e le proporzioni tipiche utilizzate per la ciotola da riso Tipicamente le chawan avevano dimensioni di circa 12 cm di diametro (4 sun) e altezza di circa 6 cm (2 sun). Le dimensioni e la proporzione diametro/altezza hanno origine anatomica come spero si intuisca dai disegni.
Dopo i primi schizzi alcuni dei quali inseriti nel post di sabato scorso ho iniziato a lavorare al tornio devo anche dire che all'atto della rifinitura
che ho voluto anticipare rispetto al grado di essiccazione del grès il vaso si è rotto peccato ma non fa niente l'importante, oggi, è sentire questa sensazione di avere chiaro cosa voglio. Ripartire, dicevo
siccome per vari motivi non riesco a fare ancora il forno che avrei dovuto fare a gennaio, motivi che fino a ieri pensavo indipendenti dalla mia volontà oggi non ne sono poi tanto sicuro, ho deciso di derogare all'abitudine di chiudere un ciclo prima di iniziarne uno nuovo ho iniziato a rinnovare la pagina di "Attualità" ho ripreso argille secche che già da qualche giorno, pigramente, avevo messo a rigenerare ho preso un taccuino nuovo ed ho schizzato qualcosa vediamo c'è un po' di materiale sparso da organizzare qualche ciotola in laboratorio nuovi post su smalti e ingobbi da scrivere Come dicevo qualche tempo fa
in attesa di chiudere questa benedetta infornata sospesa ho ripreso a produrre nuovi pezzi e sono ricascato sulle ciotole la mia passione in realtà c'è stata anche una richiesta specifica da parte di un potenziale cliente vedremo intanto io ne sto preparando un po' sono tutti pezzi in grès rosso con chamotte fine, alcuni già biscottati, altri rifiniti e le due ciotole nella foto grande appena tornite Da un paio di giorni ho ripreso in mano il foglio con gli appunti per la prossima infornata c'è l'elenco dei pezzi già biscottati c'era qualche appunto scritto prima di Natale, quando sembrava che di li a poco avrei fatto il forno, su altri fogli sparsi altre note sugli smalti che avrei voluto usare e sperimentare, qualche cosa l'avevo già riportata in alcuni post, sempre nella categoria "Lavori in corso"; riprendo tutto, rileggo con occhi nuovi effetto di quattro o cinque settimane passate pensando ad altro, sembra chiaro il filo comune: una sperimentazione della cenere di legna, cenere assoluta, lavata e non, cenere miscelata a varie terre, al feldspato, dentro formule più strutturate, comunque formule originarie, quelle di cui ho parlato fino ad ora nella categoria "Smalti"; la sperimentazione è divertente, faticosa, stimolante, deludente se va male, esaltante se risponde bene, istruttiva, pure un po' distruttiva quando scopri, troppo tardi, a cose fatte, che l'errore commesso era ovvio; succede; così come succede che per errore scopri nuove strade; va bene, va così, si sa. Si vede poco, mi rendo conto,
ma è solo per dare un'idea, per i prossimi post preparerò delle schede con i dettagli; comunque: sulla colonna di sinistra l'elenco dei pezzi, per quelli evidenziati è tutto definito e stabilito sugli altri sto ancora lavorando. Vorrei decidere tutto a tavolino poi, certo, al momento qualche cosa succede ma la libertà di cambiare, deviare, provare, mi viene bene solo se c'è una base già definita, altrimenti entro in confusione e mi perdo; credo sia normale quando si lavora su una gamma piuttosto ampia di possibilità. |
AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
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