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Biscottatura, smaltatura e monocottura

24/10/2014

76 Commenti

 
C'è un aspetto generale del processo di cottura che credo sia noto e piuttosto ovvio,
riguarda le modalità con cui si arriva, attraverso una o più cotture successive al pezzo finito partendo dal pezzo crudo.
Comunque dirò qualcosa in proposito per completezza.
Diciamo che, nelle considerazioni che seguono, ci riferiamo a pezzi con argilla allo stato di secchezza osso,
quindi l'argilla ha già rilasciato l'acqua libera, in grado di evaporare a temperatura ambiente. 
La quantità d'acqua che resta intrappolata tra i granuli varia a seconda del tipo di argilla e della temperatura e dall'umidità dell'ambiente.
L'aspetto che, in questa fase, richiede maggiore attenzione è lo spessore,
infatti, l'argilla cruda, asciugandosi, si contrae, quindi
pareti con spessori variabili, nelle quali l'evaporazione non è omogenea
(le parti più sottili si asciugano prima e in maniera più uniforme tra interno ed esterno mentre in quelle spesse l'asciugatura è più lenta e parte dalle superfici per procedere, più o meno rapidamente, verso l'interno)
quindi, pareti con spessori variabili possono subire stati di stress, con rischio di fessurazioni, a causa del ritiro da asciugatura non uniforme.
Per dovere di cronaca ricordo che esistono forni appositi per asciugatura ed qssiccatura ma, come ho già detto da qualche altra parte, sono attrezzature tipiche della produzione industriale e poco usate nei laboratori artigianali.
Detto ciò, abbiamo i nostri pezzi a secchezza osso,
che ci facciamo?
Abbiamo due strade davanti a noi,
almeno due, in realtà ci sono una serie di varianti,
poi vediamo,
intanto le due principali sono:
doppia cottura: la prima, detta biscottatura o primo fuoco, con cui si cuoce l'argilla senza smalto, ad una temperatura (di solito tra i 900°C e i 1000°C) che la lascia porosa e, quindi, più adatta alla successiva smaltatura
(lo smalto liquido penetrando nei pori si legherà meglio al corpo di argilla); la seconda cottura, o meglio, il secondo fuoco, avviene a diverse temperature in funzione dell'impasto argilloso;
le terraglie tenere, la terracotta e la maiolica vanno intorno ai 950°C - 1000°C; il grès, le terraglie forti e le porcellane vanno, solitamente, tra i 1200°C e i 1400°C;
poi le variazioni sul tema sono, emme al solito, tante;
vale comunque il principio generale;
questo metodo ha il vantaggio di rendere più semplice e sicura la smaltatura perché i pezzi già cotti non hanno la fragilità di quelli crudi e si possono maneggiare meglio, inoltre, l'acqua contenuta nello smalto viene assorbita dall'argilla cruda rendendola delicatissima; anche il biscotto assorbe acqua ma ciò non modifica il suo stato fisico ed è sufficiente aspettare qualche ora, prima del secondo fuoco, perché si asciughi.
In alternativa si usa la monocottura, in questo caso tutto il processo di cottura avviene in un'unica infornata e i pezzi, ovviamente, vengono caricati nel forno crudi e già completi di rivestimento.
La temperatura finale, in questo caso, è quella necessaria alla maturazione dello smalto e, ovviamente deve essere compatibile con l'impasto del corpo argilloso.
E' un processo molto antico e molto più utilizzato di quanto si pensi in tutte le produzioni di ceramica tradizionale, compresa quella italiana.
Dei vantaggi di questo metodo di cottura parlerò presto più diffusamente.
In tutti i casi le fasi della cottura sono quelle descritte nei post sulla cottura. Nel caso di doppia cottura, poiché l'essiccatura, la trasformazione ceramica, la combustione della materia organica e parte della sinterizzazione sono già avvenute nel primo fuoco, durante il secondo fuoco si può procedere relativamente più rapidamente fino ai 900°C. Certo bisogna tener conto dell'eventuale presenza d'acqua assorbita dal biscotto, dell'inversione del quarzo e dei processi analoghi a quelli dell'argilla ma che interessano ora lo smalto. Tanto per dare qualche riferimento, nel nostro forno a gas, il primo fuoco raggiunge i 970°C del primo fuoco in otto ore, mentre, la stessa temperatura, nel secondo fuoco, richiede giusto la metà del tempo.
In via del tutto generale e senza che ci siano regole rigide,
credo si possa dire che la doppia cottura sia praticabile con forni elettrici e con forni a gas. A questa categoria appartiene anche la tecnica del raku (in questo caso il secondo fuoco, rapidissimo, spesso è affidato a piccoli forni a carbone, ma su questo prima o poi farò un post specifico).
Con forni elettrici e a gas si possono fare anche monocotture.
Caso diverso è quello dei forni a legna, soprattutto i grandi forni a legna orientali. Si tratta di forni con più camere, che contengono centinaia o migliaia di pezzi e impiegano giorni per arrivare a temperatura (e altrettanti per raffreddarsi); condizioni che rendono quasi obbligata la monocoltura.
A parte tutte le possibili varianti legate a lavorazioni particolari o a processi industriali, per le quali c'è un'ampia letteratura,
citerei, qui, solo il caso del terzo fuoco.
il terzo fuoco serve per ottenere speciali effetti decorativi quali, ad esempio, le dorature, le decalcomanie, i lustri metallici o la pittura su porcellana;
viene fatta sopra lo smalto già cotto e la temperatura deve essere di almeno 250°C inferiore a quella con cui è stato cotto lo smalto;
con smalti che maturano a 950°C, per il terzo fuoco, si arriva al massimo a 700°C.
Questo genere di cottura non prevede fiamma diretta sul pezzo, perciò richiede forni elettrici o forni a gas muffolati.
76 Commenti
hiver
10/9/2016 03:16:06 pm

Salve, vorrei farle una domanda...se io dipingessi con dei colori da sottocristallina su una superficie "cruda" e poi la infornassi (senza cristallina) i pigmenti si manterrebbero bene o ci sarebbero dei problemi?
Grazie

Rispondi
Cono9
10/9/2016 11:30:07 pm

Se i colori sono costituiti da ossidi puri, secondo me non riescono a fissarsi sulla superficie; per farlo ci vuole una base di argilla e un fondente (che possono essere presenti nello stesso materiale ma questo dipende dalla temperatura di cottura), in sostanza serve un ingobbio che contenga il pigmento per dare colore.
Un po' sintetico ma, spero, chiaro.
Saluti
Maurizio

Rispondi
hiver
12/9/2016 01:16:26 pm

Chiarissimo! Grazie mille!

manuel
12/9/2016 03:19:13 pm

salve volevo porle una domanda......ma con forno stile raku si puo eseguire la prima cottura? perchè vorrei fare un forno raku e volevo sapere se con quel tipo di forno sono in grado di fare oltre alla veloce seconda cottura raku anche la prima biscottatura....

Rispondi
Cono9
13/9/2016 10:30:41 am

Si, si può fare, il punto è avere chiaro il processo. Per esempio in un primo fuoco la temperatura dovrà salire molto più lentamente che in un'infornata raku - diciamo che i 970^C andrebbero raggiunti in non meno di 8 ore - poi bisogna evitare che la fiamma libera arrivi a contatto con i pezzi - fatto che non vale per il raku - insomma si, si può fare un primo fuoco ma con giudizio ?

Rispondi
Giuseppe
1/11/2017 11:20:13 am

Buongiorno avrei un problema sto usando uno smalto bianco lucido su un biscotto di pasta bianca ma dopo averlo infornato sul pezzo ci sono dei piccoli buchini come se lo smalto non sarebbe aderito bene anche se prima della cottura o controllato più volte e questi forellini non c erano grazie anticipatamente

Luigi
28/9/2020 07:49:39 pm

Salve, ho letto la sua risposta in merito alla questione sulla prima cottura in forno raku e mi piacerebbe sapere perche' lei consiglia una durata di cottura di 8 ore per arrivare a 970^ quando io risco a farlo in solo 2 ore. C'e' una ragione specifica per aumentare di 4 volte il tempo di cottura? Grazie

Cono9
28/9/2020 11:32:41 pm

@Luigi
si sta parlando di primo fuoco, quindi di un'infornata di pezzi crudi.
L'argilla cruda contiene sia acqua libera (anche quando il pezzo è apparentemente secco), sia acqua legata chimicamente alle molecole di argilla. La prima evapora a 100°C, la seconda viene liberata più lentamente fino a circa 450°C. Se si sale troppo velocemente l'acqua che diventa vapore, aumentando il proprio volume rapidamente può danneggiare il pezzo. La seconda parte parte della cottura prevede altre fasi tra le quali l'inversione del quarzo a 540°C. Anche qui, una risalita troppo rapida della temperatura può indebolire la struttura del corpo argilloso. Personalmente non consiglierei mai un primo fuoco veloce, tanto meno di sole due ore perché sono convinto che il prodotto finale rischierebbe seriamente di esserne fortemente compromesso.
Del resto, quanto sto affermando è confermato dalla gran parte dei testi specializzati.
Poi, a livello sperimentale, si possono trovare processi di cottura di tutti i tipi ed è interessante studiarli a patto di sapere che si tratta di situazioni particolari che hanno senso in condizioni specifiche che andrebbero adeguatamente presentate per essere comprese.

luigi
30/9/2020 02:01:21 am

@cono9
salve e grazie per la sua risposta
sono consapevole che si sta parlando di primo fuoco, o meglio di monocottura raku dove i pezzi, smaltati allo stato "osso", sono sottoposti a cottura e al successivo trattamento di riduzione tipica del raku. Le posso comunque confermare che con una opportuna salita in temperatura e tenendo quindi conto degli stati di evaporazione dell'acqua e dell'inversione del quarzo, e' possibile con pezzi non troppo spessi e ben secchi, arrivare alla temperatura di 960/970 senza problemi in 2 ore. Faccio monocotture raku ormai da qualche tempo, con terrecotte e gres refrattari, e posso dirle che non ho mai avuto problemi. Se quindi portare il tempo di cottura a 8 ore e' solo per precauzione mi sembra un ottimo motivo per non rischiare di avere brutte sorprese che comunque personalmente non ho mai avuto anche cuocendo in solamente 2 ore. Consideri anche che nella produzione industriale delle piastrelle in gres la durata della cottura per arrivare a 1200, anche qui monocottura quindi pezzo secco e smaltato, e' di solo 45 min. Certo parliamo di altri livelli di controllo della temperatura, con forni industriali e via dicendo, ma le riporto l'informazione per farle presente che con un opprtuno controllo della temperatura e delle conseguenti fasi critiche come l'evaporazione dell'acqua, la decomposizione dei fondenti ed il cambiamento di fase nel quarzo, e' possibile ottenere una cottura dell'argilla in 2 ore fino ad un massimo di 4 ore per pezzi molto spessi.
Distinti saluti
Luigi

Cono9
13/9/2016 07:23:34 pm

Il punto interrogativo alla fine del commento è un refuso, naturalmente la frase finale è affermativa, non interrogativa.
Mi scuso per l'errore.

Rispondi
Sabrina maccaferri
17/11/2020 07:17:45 am

@Luigi
Sono curiosa
Signor Luigi può indicarmi la curva di salita per poter fare la monocottura raku in un paio d ore?
Sarei interessata

Rispondi
antonella
16/6/2024 07:05:05 pm

anch'io sarei curiosa di saperlo, grazie

Antony
12/1/2025 06:20:40 am

Anch'io sarei interessata, grazie.

gabriele
7/10/2016 11:44:58 pm

Buonasera,
una domanda: ho costruito un fornetto a gas (45x45xh50), ma non riesco a superare la temperatura di 840/850° con un normale cannello..Mi potete dire di che potenza lo dovrei mettere per aumentare decisamente la temperatura'? Grazie, saluti Gabriele

Rispondi
Gabriele
7/10/2016 11:45:14 pm

Buonasera,
una domanda: ho costruito un fornetto a gas (45x45xh50), ma non riesco a superare la temperatura di 840/850° con un normale cannello..Mi potete dire di che potenza lo dovrei mettere per aumentare decisamente la temperatura'? Grazie, saluti Gabriele

Rispondi
Gabriele
7/10/2016 11:46:10 pm

Buonasera,
una domanda: ho costruito un fornetto a gas (45x45xh50), ma non riesco a superare la temperatura di 840/850° con un normale cannello..(non so di che potenza)...Mi potete dire di che potenza lo dovrei mettere per aumentare decisamente la temperatura'? Grazie, saluti Gabriele

Rispondi
Gabriele
7/10/2016 11:47:43 pm

Buonasera,
una domanda: ho costruito un fornetto a gas (45x45xh50), ma non riesco a superare la temperatura di 840/850° con un normale cannello..(non so di che potenza)...Mi potete dire di che potenza lo dovrei mettere per aumentare decisamente la temperatura'? Grazie, saluti Gabriele

Rispondi
Gabriele
7/10/2016 11:49:28 pm

Buonasera,
una domanda: ho costruito un fornetto a gas (45x45xh50), ma non riesco a superare la temperatura di 840/850° con un normale cannello..(non so di che potenza)...Mi potete dire di che potenza lo dovrei mettere per aumentare decisamente la temperatura'? Grazie, saluti Gabriele

Rispondi
Gabriele
7/10/2016 11:56:06 pm

Buonasera,
una domanda: ho costruito un fornetto a gas (45x45xh50), ma non riesco a superare la temperatura di 840/850° con un normale cannello..(non so di che potenza)...Mi potete dire di che potenza lo dovrei mettere per aumentare decisamente la temperatura'? Grazie, saluti Gabriele

Rispondi
Cono9
10/10/2016 05:49:57 pm

È necessario qualche elemento in più sul forno: materiali, spessore pareti, geometria, porte del bruciatore e dello scarico fumi, camino... insomma così è in po' difficile tirare fuori dei valori di potenza. Sarebbe utile sapere anche che tipo di bruciatore si utilizza (dando per scontato che il combustibile sia il GPL).
Infine, stai chiedendo la potenza espressa in btu?
Fammi sapere

Rispondi
raimundo mercado
27/3/2017 01:47:28 am

salve, mi potreste indicare delle marche di forno a gas per cuocere la terracotta?
vi ringrazio

Rispondi
Cono9
27/3/2017 05:45:02 pm

Premesso che io uso un forno a gas realizzato da me, per quanto riguarda le alte temperature, se ne dovessi acquistare uno partirei dai forni Nabertherm e dai Rohde. Poi, naturalmente, facendo riferimento ai distributori in Italia di questi prodotti mi farei consigliare il modello più adatto alle mie esigenze. Si tratta di un parere personale, ovviamente, e, come ho detto all'inizio, non è suffragato da esperienza diretta ma da quanto visto e sentito in giro.

Rispondi
Marina
11/8/2017 01:56:25 pm

cerco informazione su piccole perline/frammenti di vetro colorato da inserire sull'argilla a crudo che resistono la cottura e colorano il punto nel cui sono state inserite.

Rispondi
Claudio
3/10/2017 04:35:28 pm

Qualsiasi piccolo pezzetto di vetro colorato inserito nella argilla fondendo diventa rotondo e lega con l'argilla.resta anche dello stesso colore

Rispondi
Maurizio
3/9/2017 01:08:35 pm

Mi spiace ma è un processo che proprio non conosco

Rispondi
Luca
9/10/2017 10:00:22 pm

Salve... e complimenti per i lavori!
Per hobby sto creando dei piatti in porcellana che vorrei decorare con delle immagini da "stampare" sul fondo del piatto. Saprebbe indicarmi quale metodo e quale attrezzatura sarebbe idoneo usare per trasferire delle immagini dal computer alla porcellana? Sto cercando in internet ma spesso viene indicata la tossicità dei colori e il rischio che non siano indelebili sullo smalto del piatto e vorrei proprio evitare che questo avvenga.

Saluti,
Luca

Rispondi
Giuseppe
1/11/2017 11:55:20 am

Ciao Luca ci vogliono Delle stampanti adatte che non tutti anno io non so di che zona sei ma ti potresti informare con i marmisti o aggiungere funebri visto che l'oro fanno la foto ceramica dei defunti cmq è molto complicato in pratica dopo aver smaltato il pezzo lo lasci asciugare e poi gli passi sul fondo un prodotto chiamato decafix applichi l'immagine (dopo che la hai messa ammollo nell'acqua si dovrebbe levare la carta di fondo con delicatezza e tiribuna specie di pellicola sembra con il disegno ) dopo averla applicata e fatta aderire per bene gli passi dinuovo il decafix sopra femore con cura . Oppure puoi fare lo stesso procedimento su un pezzo già smaltato è cotto ripeti la operazione e poi lo cuoci dinuovo . Spero di essere stato chiaro

Rispondi
Cono9
10/10/2017 06:47:18 pm

Buonasera Luca,
mi spiace ma è una tecnica che non ho mai studiato e proprio non saprei come aiutarla senza rischiare di dire cose inesatte.
Non mi viene nemmeno in mente dove indirizzarla... forse potrebbe rivolgersi a qualche azienda che produce stoviglie in porcellana oppure a qualche grosso fornitore tipo Cibas di Bassano del Grappa o Mondoceramica di Deruta, loro, probabilmente, possono fornire qualche indirizzo utile.
Saluti

Rispondi
Emilia
21/1/2018 10:12:48 am

Buongiorno, per esigenze di tempo, ho bisogno di realizzare, colorare e lucidare un manufatto in terraglia facendo un unico forno. Mi sapete dire se si può fare e se sí quali colori devo usare? Grazie.

Rispondi
Cono 9
21/1/2018 10:28:44 am

In linea di massima la monocoltura non pone limiti agli smalti da utilizzare, almeno alle alte temperature. A pensarci non vedo particolari problemi nemmeno per la terraglia, a parte il fatto che le informazioni sono davvero esigue.
Ad esempio, sarebbe utile sapere che tipo di terraglia, se è a secchezza osso, di che smalti si dispone e che tipo di cottura/forno si sta parlando.
saluti
maurizio

Rispondi
Gabriele
31/10/2018 08:41:23 pm

Buonasera,
una domanda da profano. Leggo di ossidi usati per colorare la ceramica (smaltare?). Come si usano? Si mescolano semplicemente con l'acqua?Oppure con lo smalto, o la cristallina o altro ancora?Mi potresti dare qualche info in più? Grazie

Rispondi
Cono9
2/11/2018 03:39:56 pm

Buonasera Gabriele,
la questione, posta così, richiede una risposta piuttosto ampia. Anzi, a pensarci bene, tutti i post di carattere tecnico in questo blog parlano di questo.
Ho provato a sintetizzare mentalmente ma non cedo di riuscire a dare risposte soddisfacenti che rientrino nello spazio limitato di un commento ad un post.
Ti consiglio, per iniziare, di consultare la pagina "Ceramica" su wikipedia.
Quando ti sarai fatto un'idea generale, se hai domande più mirate, sarò lieto di provare a risponderti.
a presto

Rispondi
Gabriele
3/11/2018 08:12:10 am

Buongiorno,credo di sapere cosa sia la ceramica dopo circa dieci anni..é solo che ho sempre usato smalti già pronti all'uso, e mi sarebbe piacuto spermentare qualcosa di diverso, ma forse, la vostra risposta lascia intendere che io non sia ancora abbastanza esperto/capace. Ho osato fare questa domanda, perchè mi pareva che diversi altri utenti non fossero poi così "esperti". Mi sarei aspettato una risposta diversa. Grazie lo stesso

Rispondi
Cono9
3/11/2018 06:48:27 pm

Buonasera Gabriele,
mi spiace di aver urtato la tua sensibilità ma, a mio avviso, il punto resta.
La questione è che in ceramica praticamente è tutto composto o scomponibile, dal punto di vista chimico, in ossidi. Si usano ossidi per colorare l'argilla con cui si realizzano i pezzi, ci sono ossidi naturalmente contenuti nelle argille, si aggiungono ossidi agli ingobbi e per colorare gli smalti - cosiddetti smalti base - e ancora ossidi per realizzare disegni sopra o sotto-smalto (in questo caso usati puri o stabilizzati con altri... ossidi). Quindi, mi spiace molto non averti dato una risposta soddisfacente ma anzi, addirittura offensiva, però, in uno spazio come questo è quasi impossibile affrontare argomenti così vasti.
Generalmente ricevo domande di questo tipo in privato perché una e-mail consente maggiori possibilità.
A maggior ragione, se hai già esperienza in materia, credo opportuno circoscrivere la domanda. Per esempio, quello che hai aggiunto nell'ultimo commento definisce meglio la cosa.
saluti

Rispondi
Gabriele
3/11/2018 07:58:12 pm

Nessun problema...le persone intelligenti non si offendono mai.....Conosco un pò la chimica delle argille, ma non so come si faccia ad usare gli ossidi puri o stabilizzati con altri ossidi...e non ho trovato nulla in giro....

Rispondi
Caterina
20/6/2019 06:32:08 pm

Ciao, è possibile nella stessa infornata cuocere pezzi smaltati con smalti diversi ? Ho sentito dire che i colori potrebbero migrare all'interno del forno e inquinarsi tra loro...
Inoltre, per lo stesso motivo è possibile cuocere in monocottura ad alta temperatura pezzi non smaltati insieme a pezzi smaltati ? Sto parlando di un forno elettrico a pozzetto. Grazie !!!

Rispondi
Maurizio link
22/6/2019 10:36:43 am

Si, è normale avere diversi smalti in una stessa infornata. Qualche volta, specialmente con i forni a gas o a legna, nei quali non è possibile avere la stessa temperatura in tutta la camera di cottura, si devono diversificare gli smalti sfruttando i punti più caldi per smalti che hanno bisogno di temperature maggiori per maturare e viceversa.
Il rame è un tipico esempio di ossido colorante che migra. Ne parlo nel post del 9 marzo scorso; lì dico che il rame "salta" ma il concetto è lo stesso. Non ho grande esperienza con forni elettrici ad alta temperatura ma non vedo il motivo per non mettere insieme pezzi smaltati con altri non smaltati. Certo, soprattutto se usi ossidi di rame negli smalti potresti trovarti aloni di colore dove non te lo aspetti ...

Rispondi
Fiorella
21/11/2019 12:03:49 pm

Volevo chiedere se è possibile sul gres cotto a biscuit a 1280° senza smalto ne cristallina utilizzare i colori per il terzo fuoco. Gazie

Rispondi
Federico
2/2/2020 01:53:42 pm

Buonasera, posso effettuare insieme in un forno elettrico una prima cottura per portare a biscotto alcuni pezzi ed una seconda cottura per pezzi già smaltati?
Grazie e complimenti

Rispondi
Cono9
2/2/2020 04:37:40 pm

Si, è possibile. Ovviamente la scheda di cottura sarà quella prevista per il primo fuoco (la biscottaura) che, come noto, avviene più lentamente, soprattutto nella fase iniziale, di quanto previsto per il secondo fuoco. Altrettanto ovvio il fatto che la temperatura finale - e in generale gli ultimi 100°C - va gestita con riferimento alla maturazione dello smalto utilizzato. Insomma, non è un modo molto efficiente di procedere ma dovrebbe funzionare.
Infine, va detto che durante la prima fase della cottura dei pezzi da biscottare si genera nel forno un'atmosfera carica di umidità prodotta dall'evaporazione dell'acqua contenuta nell'argilla cruda; questo potrebbe dare qualche fastidio agli smalti ancora allo stato di polvere; ma è più probabile che ciò non arrechi danni. Vale la pena di provare.
Va da se che i pezzi smaltati non vanno messi a contatto tra loro e con gli altri.
saluti e grazie

Rispondi
Stefania Secchi
14/4/2020 06:12:51 pm

Buonasera, vorrei chiedervi se dopo aver colorato un oggetto con gli ingobbi posso già passare la cristallina e fare una monocottura? Grazie

Rispondi
Cono9
18/4/2020 09:15:54 pm

Si, si può fare, a meno di tener conto dei soliti problemi di compatibilità tra ingobbio e smalto. I due strati sovrapposti (smalto su ingobbio) avranno ognuno il proprio coefficiente di ritiro in cottura che dovrà adeguarsi, non solo rispetto al ritiro del corpo del pezzo (l’argilla) ma anche l’uno rispetto all’altro. Difficile, per me, dire se il tuo caso funziona, senza sapere che argilla ha usato, come è composto l’ingobbio, il tipo di cristallina, gli spessori e le modalità di posa dei rivestimenti e le modalità di cottura.
Data la quantità di variabili in gioco la previsione sarebbe complicata comunque.
Quindi, fossi in lei, proverei.
Le consiglio di appuntare tutto prima di procedere e, se possibile, farei qualche prova modificando qualcosa (es. spessori, cristallina su ingobbio ancora non completamente asciutto, ecc)

Rispondi
Martina
21/4/2020 11:21:28 am

Buongiorno, vorrei chiedere, mi è capitato che dei pezzi in terraglia bianca (tazze) cristallizzati, usciti dalla seconda cottura in forno elettrico, si filassero sulla superficie. Non vere e proprie crepe nell’oggetto, ma filature nella cristallina. È possibile che questo sia dovuto alla prematura apertura/uscita dal forno? Se posso chiedere, quale sarebbe la temperatura adatta all’apertura del forno dopo il raffreddamento? Chiedo perché ho sempre lavorato con tecnica a lastra e non mi è mai capitato.

Grazie in anticipo!

Rispondi
Cono9
21/4/2020 07:51:19 pm

In effetti l'apertura del forno ancora caldo può generare cavillatura.
Si sente un una specie di tintinnio che proviene dai pezzi ancora caldi che raffreddano rapidamente all'aria.
Io apro il forno sotto i 150°C e, se possibile, aspetto anche più di un giorno in modo da aprire il forno praticamente a temperatura ambiente (lavorando alle alte temperature il mio forno impiega più di 24 ore per raffredarsi completamente).
In generale, va detto, che la cavillatura degli smalti si produce quando lo smalto presenta un ritiro maggiore di quello dell’argilla del corpo e, mentre su grès e porcellana, che vetrificano, non costituisce un grosso problema, nelle argille cotte a bassa temperatura, e che quindi restano porose, i liquidi possono penetrare nell’oggetto attraverso le fratture (il cavillo) dello smalto.
Per risolvere il problema, ammesso che l'apertura del forno a freddo non dia il risultato sperato, le soluzioni potrebbero essere:
1 Riduzione dello spessore dello smalto
2 Riduzione della quantità di fondente in relazione al contenuto di silice o, di contro, aumento del contenuto di silice
3 Utilizzo dell'ossido di boro - per le basse temperature una fritta boracica
4 Per la bassa temperatura: aumento della temperatura di cottura del biscotto (quindi del 1° Fuoco).
Prova a fare una riflessione su questi quattro punti in relazione ai materiali che hai utilizzato e al processo completo (1° e 2° fuoco).
Infine, ti chiedo, per favore, di farmi sapere come hai operato e con quali risultati.
Grazie

Rispondi
Martina
22/4/2020 06:40:34 pm

Grazie mille per tutti i consigli! Inizierò ad abbassare lo spessore dello smalto/cristallina e aspettando che il forno sia a temperatura ambiente!

Appena avrò i risultati li scriverò qui!

Davvero grazie mille!

Martina.

Rispondi
Giovanni
3/6/2020 05:38:20 pm

Buonansera, mi saprebbe consigliare un bruciatore a gas per un fornetto autocostruito, per cuocere la ceramica? (non raku) ma biscotto e poi smaltatura? Il forno è 45x45x60 di altezza utili...Grazie mille

Rispondi
Debora
6/6/2020 06:44:03 pm

Buonasera, si può mettere in insieme nel forno di ceramica l argilla bianca e biscotto decorato e cristallina? Grazie

Rispondi
Cono9
8/6/2020 08:36:37 am

Si, naturalmente a patto di usare un ciclo di cottura adatto all'argilla cruda e, naturalmente, d'altro canto usare uno smalto che matura alla temperatura alla quale si intende biscottare.

Rispondi
Valentina
7/6/2020 09:20:55 pm

Buonasera,

Ho cotto dei pezzi smaltati ma si sono create delle crepe. C'e qualche possibilità di poterlo recuperare/rendere meno evidente il difetto con una terza cottura e altri materiali?

Grazie

Rispondi
Cono9
8/6/2020 08:36:27 am

Le crepe sono sul corpo del pezzo o riguardano solo lo smalto?
Secondo me, in ogni caso, non si recupera. In questi casi, secondo me, è più utile capire perché si è prodotto quel difetto in modo da evitarlo in futuro. Tentare di recuperare pezzi fallati è, di solito, operazione complessa e raramente soddisfacente.

Rispondi
Eleonora Seneci
4/8/2020 12:46:48 pm

Una curiosità, decoro a ingobbio della terraglia bianca cruda che cuoce intorno ai 1000gradi vorrei fare una monocottura quindi pensavo di darle subito la cristallina, secondo lei posso farlo ?

Rispondi
Cono9
8/8/2020 12:00:10 pm

@ Eleonora
In linea generale, si. Certo, una cristallina adatta ad essere stesa su biscotto potrebbe non adattarsi al meglio ad un pezzo crudo che deve ancora scontare tutta la riduzione in cottura. Ma questo a questo c'è rimedio. Intanto può iniziare a fare qualche prova.

Rispondi
FAUSTO
14/1/2021 06:35:21 pm

Buongiorno, mi hanno regalato della cristallina colorata per raku. Desidererei sapere se è utilizzabile sul biscotto nel secondo fuoco per colorare anche se non crea l'effetto craclè. Grazie

Rispondi
Cono9
17/1/2021 08:05:27 pm

Spesso gli smalti cosiddetti raku sono dati proprio sul biscotto e maturano intorno ai 970°C; quindi, se intende cuocere a questa temperatura, anche se non con tecnica raku, direi che la sua cristallina va bene. Sul cavillo non posso saperlo, ci sono cristalline preparate per produrre il craquelet e altre no. Qualche volta la cavillatura emerge come difetto prodotto da cottura non corretta o da un eccessivo spessore dello smalto o, ancora, per una differenza di ritiro tra smalto e corpo da rivestire. In altri casi, come dicevo, il cavillo è un effetto cercato. Ma questo è un dato che dovrebbe fornire chi ha prodotto la cristallina. Oppure provi e lo saprà.

Rispondi
Luca SONZOGNI
23/1/2021 07:08:08 pm

Buonasera, vorrei restaurare delle antiche mattonelle di maiolica perchè sono in uno stato abbastanza rovinato. Il biscotto è buono ma i colori in alcune aree si sono scrostati (si vede la mattonella sotto) e quasi tutte hanno perso il lucido. Vorrei usare dei colori a base di ossido, ma richiedono un'ulteriore cottura. Volevo chiedere, posso ricuocere le mattonelle dopo averle dipinte su una base a smalto e dei colori sopra smalto senza correre il rischio che si rompano? Grazie

Rispondi
MARGHERITA
9/2/2021 10:43:39 am

Ciao, avrei bisogno di un consiglio posso infornare insieme biscotto rosso smaltato e decorato a maiolica e argilla bianca decorata sottocristallina. In sintesi la cristallina e lo smalto possono andare insieme in forno?
Grazie

Rispondi
GIUSEPPE GIOVANNI ZUCCA
6/3/2021 03:33:51 pm

Vorrei provare la tecnica bucchero; posso provare con un forno elettrico; possono i fumi danneggiare le resistenze o le pareti del forno? Grazie

Rispondi
Alessandra
8/3/2021 09:47:45 am

Buongiorno. Vorrei usare per dei piatti ad uso alimentare un'argilla bianca a bassa temperatura, decorarla con engobbio e in seconda cottura, mettere sul biscotto una cristallina cla ad uso sempre alimentare. La mia domanda è..lì dove devo eliminare la cristallina fresca (fondo del piatto ad esempio) per evitare che si attacchi al forno..l'oggetto continuerà ad essere poroso in quei punti, quindi non adatto all'uso alimentare? Questa cosa lavando il piatto, non lo porterà ad avere crepe varie? Grazie in anticipo

Rispondi
Maurizio link
12/3/2021 06:28:09 pm

premesso che non ho grande esperienza sulla terracotta e sulla bassa temperatura in generale, ti direi che, se la porosità è solo sul piede non dovrebbe comportare grossi problemi perché l'eventuale formazione di batteri non verrebbe comunque a contatto col cibo. Inoltre, non avendo contatto con liquidi alimentari e alimenti ma solo con l'acqua insaponata del lavaggio, anche la formazione di batteri credo sia piuttosto limitata. Il punto critico con questo tipo di ceramica è un altro e riguarda l'integrità della cristallina. Se il rivestimento vetroso (smalto o cristallina) presenta le cavillature (craquelet) allora si possono presentare davvero i problemi con gli alimenti. Sulla tenuta della terracotta posso solo fare riferimento alle stoviglie tradizionali che, regolarmente, dopo un certo tempo e uso, presentano spesso seccature e scrostamenti del rivestimento e ciò è dovuto a una certa debolezza dei legami (almeno rispetto a grès e porcellana). del resto non è un caso che grès e porcellana abbiano sostanzialmente sostituito la terracotta nelle nostre cucine. Comunque, siccome un bel pezzo in terracotta fa sempre una bella figura, consigli almeno di fare attenzione all'integrità del rivestimento vetroso.

Rispondi
Giulia
17/9/2021 10:00:31 pm

Buonasera, cercavo informazioni su come decorare ceramiche alimentari. C’è qualche testo o sito consigliabile che tratti l’argomento? Al momento uso ingobbi su pezzo crudo/cuoio e applico cristalline per uso alimentare sul biscotto, ma mi domandavo se fosse sufficiente affidarsi a quanto detto dalle etichette o se ci siano altri fattori da tener presente (per esempio temperature di cottura ad un certo livello..) spero la domanda sia chiara. Grazie

Rispondi
Valentina
20/10/2021 04:16:40 pm

Buongiorno, volevo chiedere un’informazione..dopo la seconda cottura con lo smalto avvolte capita che si creino delle fessure e di veda proprio il biscotto che sta sotto. Quale potrebbe essere la causa?

Rispondi
Cesarina
20/12/2021 09:46:47 am

Vorrei sapere se usando una terra refrattaria e colorandola con engobbio con primo fuoco (o con secondo se necessario) potrò tenere il manufatto all'esterno (giardino). Grazie mille

Rispondi
Elimaide
12/8/2022 10:42:18 pm

Ciao, posso fare una domanda sulla cottura? C è qualcuno che risponde?

Rispondi
Maurizio
13/8/2022 09:29:10 am

Eccomi

Rispondi
Maurizio
13/8/2022 12:58:10 pm

Qualche volta, solo per comodità, rispondo in privato ma rispondo quasi sempre

Rispondi
Leo Poldo link
22/8/2022 10:22:28 pm

Ciao, se hai un attimo di tempo ti chiederei un consiglio. Ho un problema di cavillature su pezzi di circa 70x35 cm. Uso un gres da colaggio Colorobbia e smalto sla 294 (verde scuro). Il biscotto lo cuocio a 1020 e lo smalto a 950. Nonostante il biscotto sia perfetto in entrata e in uscita, ("suona bene" e non ha crepe) si formano delle filature più o meno evidenti sullo smalto, tipo craquelet. Credo che lo smalto si dilati di meno del biscotto. Secondo te, come posso diminuire il ritiro di uno smalto commerciale? Esiste un additivo che limiti il ritiro degli smalti apiombici? Ho letto nei commenti qui sopra che hai consigliato di aumentare la temperatura del primo fuoco, cosa che proverò a fare in settimana (credo di potermi spingere a 1100 gradi). Ah, ultima cosa, una volta ho fatto una prova e invece che aspettare che il forno arrivasse a temperatura ambiente, ho estratto un pezzo ancora caldo (a 150 gradi circa). Era perfetto! Si è craccato solo successivamente, emettendo dei tetri tintinnii più o meno malvagi... Poi raffreddandosi si è anche spaccato il biscotto. Nel frattempo ti ringrazio comunque tantissimo per il tempo che dedichi a questo sito. è una mia grande fonte di ispirazione. Grazie!

Rispondi
Leo Poldo link
23/8/2022 10:32:36 am

aggiungo a quanto riportato sopra per completezza d'informazione:

Materiale: Gres 1000 Colorobbia (codice TFG 2660)
Caratteristiche da scheda tecnica:(Temperatura di cottura biscotto 940-960°C - Temperatura di cottura vetrato 1020-1040°C - (Smalto bianco consigliato SLA.542 - SLA.803 - Cristallina consigliata CLA.51 - CLA. 108)  

Smalto utilizzato: sla 294 (verde scuro) stesura ad aerografo.

Temp cottura biscotto: 1020 (circa 9 ore di salita)
Temp cottura smalto: 950 (circa 48 ore di discesa fino a 40 gradi circa)

Rispondi
Pamela
28/8/2022 02:18:07 pm

Magari puoi aiutarmi io faccio cotture raku
Prima biscotto e poi cottura raku in forno elettrico
Come mai spesso delle grosse ciotole o vasi ca diam 30 fanno si le belle rotture ma ogni tanto la crepa è troppo profonda quindi pezzo da buttare? Ho provato anche a cambiare terra

Rispondi
Ida link
12/11/2022 08:18:34 pm

Posso mettere su biscotto prima engobbio e poi subito smalto e fare unica cottura?

Rispondi
Maurizio link
15/11/2022 03:59:59 pm

Si, teoricamente è possibile.
Il punto critico sta nell'espansione termica (quindi nel ritiro): non solo devi rendere compatibile il ritiro tra smalto e corpo del pezzo ma pure tra smalto e ingobbio, quindi un ritiro che accompagni tre diversi elementi, corpo, ingobbio e smalto.
Insomma, è possibile ma non è facile.

Rispondi
Michele
12/2/2023 07:29:31 pm

Salve, vorrei fare una domanda. Salve ho trovato della terracotta con una caratteristica particolare, la terracotta nel suo interno è di colorazione nero come fosse stata bruciata, rimanendo in esterno di colore rosso\arancio? Perchè

Rispondi
Cono9
18/2/2023 11:14:01 am

Buongiorno Michele, non avendo una grande esperienza con la terracotta non vorrei dare risposte inesatte. Però, innanzitutto, ti chiederei come è avvenuta la cottura: sia la temperatura massima raggiunta sia le velocità di risalita della temperatura. Escludo che si tratti di "cuore nero" perché per quello avresti dovuto effettuare una riduzione durante la cottura, seguita da una riossidazione (visto che l'esterno è rosso/arancio) ed è una tecnica che avresti effettuato consapevolmente, immagino. Insomma, forse con qualche elemento in più ci possiamo arrivare. Saluti

Rispondi
Giulia
1/11/2023 01:13:12 am

Volevo chiedere se è possibile sul gres cotto a 1260° senza smalto ne cristallina utilizzare i colori per il terzo fuoco. Vorrei realizzare dei gioielli, quindi opachi con solo il lustro oro lucido.
Grazie in anticipo

Rispondi
Cono 9
1/11/2023 04:09:07 pm

Buongiorno Giulia, non ho mai lavorato col terzo fuoco, quindi non so risponderti. In generale so che questi colori vanno applicati su superfici impermeabili, di solito smalti o cristalline e, nel caso della porcellana, anche sul corpo nudo (perché la porcellana cotta ad alta temperatura è di per se impermeabile). Nel caso del grès questo è quasi vero, quindi non saprei. Mi spiace

Rispondi
Miljana
26/11/2023 08:21:31 pm

Buona sera.. qualche giorno fa ho fatto un laboratorio con i bambini della scuola elementare.. Intento era colorare le piastrelle ( il biscotto) con i colori "Bellissimo", acquistato da Mondo Ceramica... Martedì porteranno le piastrelle a cuocere in una scuola vicina,provvista del forno addatto.. L'insegnante però non si ricorda i tempi di cottura visto che non è stato utilizzato da tanto.. Qualche consiglio da darmi? Piastrelle (10×10) saranno informate insieme con i pezzi di piastrelle in argilla con decori solo in rilievo.
Grazie!

Rispondi
Cono9
1/12/2023 08:55:40 pm

Innanzitutto devo dire che non conosco i colori Bellissimo. Presumo che si tratti di smalti da terracotta, quindi bassa temperatura. In effetti non utilizzo questo tipo di cottura.
Comunque, se ciò che penso è corretto, si tratta di arrivare a 970°C in circa 10 ore (almeno 8 ore ma 10 è meglio).
Una volta raggiunta la temperatura bastano pochi minuti (5' o 10') a temperatura massima e poi si può spegnere il forno e aspettare che si raffreddi.

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