Saggio di Tanizaki Junichiro, pubblicato in Giappone nel 1935,
sulla civiltà, sui gusti e la sensibilità del suo paese in contrapposizione con quelli occidentali. Dalla fine del XIX secolo il Giappone si è aperto all'esterno assimilando in pochi decenni la cultura occidentale in parte assorbendola nella propria, in parte "dimenticando" i propri usi e costumi. Negli anni in cui Tanizaki compie la sua riflessione, questa profonda rivoluzione culturale era ancora in atto, oggi direi che la sintesi è in buona parte compiuta e l'evoluzione di quel paese non può più prescindere da quanto ha assorbito dall'occidente così come da quanto ha elaborato nei secoli precedenti. Nei fatti, quindi, il libro è un po' datato eppure la riflessione su un approccio diverso alla materia, alla luce, alla percezione dell'ambiente che ci circonda è ancora valida e anche se non si parla nello specifico di ceramica, quanto piuttosto dell'estetica della vita quotidiana: di oggetti come la carta o gli arredi, di architettura, di illuminazione di luoghi pubblici e privati, è comunque interessante, anche per gli appassionati di ceramica, per gli spunti che offre alla comprensione del gusto giapponese, non tanto dal punto di vista dell'artigiano, quanto da quello di chi utilizza gli oggetti di vita quotidiana. Il titolo originale dell'opera si traduce letteralmente come Elogio dell'ombra, con questo titolo è già stato pubblicato in Italia un testo di Borges e pertanto l'editore ha dovuto adattarsi, lo dico perché il titolo originale è decisamente più illuminante sui contenuti. Junichiro Tanizaki Libro d'ombra Tascabili Bombiani
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Ottobre 2023
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