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Componenti degli smalti - La cenere 2

15/11/2014

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Una premessa: la cenere è caustica
Prima di parlare della preparazione della cenere 
è necessaria una premessa
il contenuto di alcali fa si che la cenere sia caustica
quindi:
allo stato asciutto sarebbe opportuno trattarla indossando una mascherina, 
comunque è meglio lavorare all'aperto e in giornate senza vento
quando è bagnata bisogna assolutamente evitare di immergervi le mani nude, è necessario usare guanti di gomma (quelli da cucina vanno benissimo).


Preparazione della cenere

La cenere contiene alcuni elementi solubili quali: 
alcali, carbonati, solfati, cloridrati;
gli alcali, in particolare, sia per quantità che per caratteristiche,
meritano qualche considerazione.
Gli alcali hanno un certo potere deflocculante,
questo vuol dire che, in acqua, miscelati ad altre particelle 
in particolare quelle di dimensioni minuscole, tipiche delle polveri che compongono gli smalti,
inducono, in esse, una carica elettrostatica che le porta a respingersi reciprocamente,
la tendenza a disaggregare induce la miscela che compone lo smalto ad assorbire molta acqua
un chimico forse non approverebbe quello che sto per dire
ma in sostanza è come se si creasse un maggiore spazio tra le particelle dove "contenere" acqua
succede, però, che lo smalto, quando è ancora liquido, può apparire della densità giusta
solo quando si sarà essiccato sulle pareti del pezzo apparirà più sottile di quanto dovrebbe e spesso con spessore irregolare;
questo fenomeno normalmente non è immediato
se componiamo lo smalto e lo utilizziamo entro breve non dovrebbe dare problemi
se lo conserviamo a lungo, molto probabilmente, presenterà i problemi causati dalla deflocculazione;
inoltre gli alcali tendono a emanare cattivo odore.
Di contro, va detto, che gli alcali sono dei fondenti potenti,
tenendo conto che la cenere di legna è utilizzata proprio nella qualità di fondente per gli smalti alle alte temperature,
non è un particolare secondario.
Quindi, una volta che abbiamo deciso di comporre uno smalto di cenere,
dopo aver trovato la nostra cenere
dobbiamo decidere con quali modalità trattarla prima dell'uso.
In sostanza bisogna decidere se lavarla o no;
lavare la cenere vuol dire rimuovere una buona parte (non tutto) del contenuto di alcali
ciò renderà gli smalti di cenere più "puliti"
più adatti alla conservazione,
più stabili nei risultati;
di contro, 
la cenere sarà più refrattaria (perdita di potere fondente fino al 25%),
gli smalti perderanno un po' della tipica imprevedibilità data dalla cenere.
Inoltre, gli alcali solubili disciolti nello smalto hanno una caratteristica peculiare
quando smaltiamo un biscotto, questo assorbe acqua,
poiché nell'acqua sono disciolti gli alcali
di fatto introduciamo un fondente all'interno del corpo argilloso,
in piccole quantità (quelle che comunque restano anche nella cenere lavata) hanno un effetto benefico proprio sulla superficie di contatto tra parete del pezzo e smalto, inoltre contribuiscono a generare quell'effetto bruno-rossastro, come di terra bruciata, lungo i bordi dove lo smalto è più sottile;
in quantità maggiori possono indurre effetti non desiderati sulla struttura del pezzo, soprattutto se si ha a che fare con pareti molto sottili.

Noi, di solito usiamo la cenere lavata.

Il processo di lavaggio è piuttosto semplice,
a parte le avvertenze che ho dato all'inizio.
Si parte con un bidone o una bacinella
l'importante è che la cenere non riempia più della metà del volume del recipiente
questo, infatti, durante il primo lavaggio, consente di non avere una concentrazione di alcali in soluzione troppo elevata che potrebbe indurre quegli effetti deflocculanti nella cenere, di cui ho parlato prima, che poi ci ritroveremmo negli smalti;
messa la cenere nel bidone, versiamo l'acqua fino a riempirlo completamente,
una bella mescolata e lasciamo riposare tutta la notte;
il giorno successivo eliminiamo i pezzi di carbone che sono venuti a galla,
adesso possiamo notare che l'acqua ha un odore caratteristico,
un colore giallastro e si presenta saponosa al tatto,
quest'ultima caratteristica non la provate perché l'effetto viscido pare sia dovuto alla pelle che si disfa per l'effetto caustico degli alcali in soluzione;
quindi versiamo via l'acqua in eccesso cercando di eliminarne più possibile senza far uscire la cenere;
riempiamo nuovamente il bidone e lasciamolo per qualche giorno prima di ripetere il cambio dell'acqua;
ad ogni passaggio ci vuole poi più tempo prima di disciogliere una quantità significativa di sali alcalini;
in generale tre o quattro ricambi d'acqua nell'arco di due o tre settimane sono sufficienti.

Noi la laviamo un po' meno,
non credo che abbiamo una vera e propria regola 
ma di solito facciamo solo un paio di passaggi d'acqua.

Una volta lavata la cenere si deve asciugare,
per questo sono ottimi i recipienti di terracotta non smaltati (a patto di ricordare che l'acqua che passa attraverso la terracotta è ancora un po' caustica e corrosiva, quindi attenzione dove li lasciate);
quando la cenere è completamente asciutta, se non lo avete fatto prima, passatela al setaccio;
adesso è pronta all'uso.
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