Prima di entrare nel vivo della sperimentazione tratto ancora un po’ i pezzi rivestiti con smalti già consolidati; qui c’è una coppia di tazzine: argilla refrattaria rosso chiaro base di TKTG (Tenmoku alla maniera di Karatsu con Terra Gialla di Tolfa) colore rosso-bruno aspetto più arido; patina sottile all’interno e inserti all’esterno di Black Tenmoku ricostruito: colore ovviamente nero, aspetto più lucido; gocce di Tea Dust Tenmoku, sia dentro che fuori. L’aspetto interessante è nel confronto con un piatto cotto l’anno scorso rivestito con la stessa sequenza di smalti, anche l’argilla era la stessa e, se non ricordo male… No, non ricordo male, il piatto occupava nel forno la stessa posizione delle tazzine: più o meno al centro del piano più basso. Ora, al netto delle inevitabili differenze sulla resa fotografica,
non ho eseguito gli scatti nelle stesse condizioni di luce, la differenza è evidente, dal vivo è un po' più sfumata, certo, ma resta il fatto che sul piatto prevalgono i toni scuri, marrone scuro, quasi nero, come bruciato... e i verdi, l'aspetto complessivo è piuttosto arido; le tazzine sono più lucide e hanno un bel colore rosso-bruno. Be', forse nella parola uscita fuori senza intenzione, quel bruciato che descrive il colore del piatto, può contenere la risposta. Comunque, sul piatto lo spessore dello smalto è più sottile. Non mi addentro in confronti su quale sia l'effetto migliore, a me piacciono entrambi. Qui conta di più capire perché sono differenti, e pensandoci, mi viene in mente che il piatto è stato cotto nell'infornata col carbone... ecco, probabilmente qui c'è la risposta. Probabilmente...
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AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
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