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Forno del 11.3.2016 - Disamina 3

3/4/2016

2 Comments

 
Quando si dice, uno smalto di cenere...
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​Ciotola in gres bianco
foggiata al tornio.

Rivestimento composto da uno strato di TKTG ridotto (vedi post precedente); da una pennellata tipo hakeme di ingobbio bianco; infine uno smalto irabo.

Sull'irabo: 
ne ho già parlato, credo che si possa definire un proto-smalto,
è composto da cenere di legna e argilla fusibile (in questo caso una terracotta tipo Montelupo).
L'aspetto interessante è il colore, le colature verdi su fondo chiaro come se lo smalto avesse preso tutto il ferro contenuto nello strato di TKTG (che è ben rosso come si vede nel posto precedente).
L'effetto hakeme è completamente sparito, quindi ne parlerò un'altra volta, quando sarà più evidente.
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2 Comments
Antonio Majer
3/4/2016 03:53:32 pm

Su wikipedia inglese sotto "Ash glaze" mi è capitato di leggere che gli smalti di cenere danno un colore variabile dal marrone al verde; in particolare c'è un esempio di smalto verde ottenuto da cenere di pino. Per curiosità, questa è cenere mista? il verde si può ottenere da qualunque essenza arborea?

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Cono9
5/4/2016 11:02:03 am

Il verde, nel caso degli smalti di cenere, è prodotto dalla riduzione dell'ossido di ferro contenuto in uno o più dei componenti.
L'esempio della cenere di pino ne è una conferma, infatti il legno di questo tipo di albero contiene ferro (avrai notato le venature rossastre sul legno appena tagliato).
Io di solito uso cenere di quercia o di ulivo o mista (cenere presa dal camino), ho già pronto un secchio di cenere di pino, poi ho provato, gelsomino, melo ... ma non ho mai iniziato uno studio sistematico sulle differenze tra le varie essenze.
Per quello che mi è servito fin qui era importante poter contare su un fondente a base di carbonato di calcio con in più ossidi metallici, fosforo, alcali ... insomma tutti quegli elementi che rendono la cenere più imprevedibile e meno uniforme del carbonato di calcio puro.
Tieni conto che si parla di legna vera e propria, infatti c'è una grande differenza con le specie erbacee. Queste, tipicamente i cereali, contengono prevalentemente silicio ed è quindi tutta un'altra storia.

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