Mercoledì scorso ho smaltato e infornato, ieri ho cotto, oggi ho sfornato. Si tratta di una serie di ciotole tra cui sceglierne due o tre da esporre in occasione di Open House Roma. Ho fatto qualche esperimento, ho utilizzato prevalentemente rocce vulcaniche, argille e cenere di legna per gli smalti perché è la parte che più caratterizza il mio lavoro. Qualcosa è andata bene, altre meno; ci sono state sorprese: piacevoli e non; insomma, come al solito. Ma va bene così, perché ho alcuni buoni pezzi tra i quali scegliere per l'esposizione e poi ci sono delle buone indicazioni per i lavori futuri. Nelle disamine che pubblicherò nei prossimi giorni racconterò le cose che mi sembrano più interessanti. Per adesso posto la foto di un pezzo che... ecco, è quello sopra si è completamente fuso! Calore eccessivo? Sicuramente si, però col gres non mi era mai capitato; certo, alcuni pezzi si sono deformati ma così... mai! Devo considerare non solo il fatto che il pezzo si sia trovato in un punto particolarmente caldo, succede che nei forni a fiamma libera la circolazione dell'aria, quindi della fiamma, quindi del calore, si concentri in un punto ma io ho il sospetto che il particolare rivestimento di questo vaso - composto da feldspato di sodio e un tipo di roccia di Tolfa finora mai utilizzato, una riolite, credo - abbia innescato la fusione del corpo. Il problema, gli amici ceramisti lo hanno già capito, non è il pezzo ma la preziosissima lastra di mullite che molto probabilmente è andata... sigh! Per la cronaca, si è rovinata anche la ciotola che ha avuto la sfortuna di trovarsi al piano di sotto e nella quale è colata parte del gres fuso. Sempre per la completezza dell'informazione, il vaso prima di essere smaltato era questo: Fa parte di questa serie con il bordo rovinato, strappato;
questo, in particolare, non piaceva nemmeno e l'ho caricato alla fine perché se non ci fosse stato posto lo avrei serenamente lasciato fuori. Va bene, è andata così, ora non mi resta che provare a recuperare la lastra. Con poche speranze di successo.
12 Comments
Francesco
3/5/2016 01:10:17 am
Accidenti che casino, mai vista una cosa simile, secondo me può ricondursi ad un eutettismo casuale, forse riconducibile alla riolite, c'é una variabile che non citi ma che potrebbe essere fondamentale, non é che hai tentato una monocottura dando lo smalto a durezza osso?
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Maurizio
3/5/2016 07:46:01 am
No, dai! Non mi fare proprio folle.
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Francesco
3/5/2016 10:31:55 am
Ha ha folle no, ma ho capito che sei un ardito sperimentatore.
Francesco
3/5/2016 10:32:10 am
Ha ha folle no, ma ho capito che sei un ardito sperimentatore.
Antonio Majer
5/5/2016 11:05:46 pm
Incredibile e affascinante per me che non conosco la materia. Veramente non immaginavo che si potesse arrivare a questo grado di fusione dell'argilla. Ma è mai stata tentata la fusione e la colatura in stampo dell'argilla? Spero di non sembrare ridicolo, ma quella massa fusa mi sembra bellissima, peccato non poterla piegare ai propri scopi. Perché non è facile recuperare la lastra? la massa fusa si è attaccata perfettamente? Ma se uno alla prossima cottura mette la lastra in verticale su degli appoggi, la massa fusa non può fondersi di nuovo e scivolare già? o non funziona così?
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Francesco
7/5/2016 12:01:50 am
Salve Antonio
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Antonio Majer
7/5/2016 11:16:38 am
Francesco, grazie della risposta. Sei certo che il termine "eutettismo" si scriva così? ho provato a cercarlo ma non trovo niente. Se mi puoi dare un link ad una spiegazione, sono molto curioso.
Cono 9
7/5/2016 11:21:12 am
Prova con eutettico.
Cono9
7/5/2016 11:26:12 am
Ecco, Antonio,
Antonio Majer
7/5/2016 12:17:35 pm
Ma pensa un po'! Grazie ancora a tutti e due. Sì, è un blog _dei benandanti_ ;-) come alcune osterie qui in Friuli dove ci si ritrova a bere un bicchiere. A presto.
Cono 9
7/5/2016 11:19:24 am
Sono molto contento di constatare che questo blog, in un ceto senso, abbia una vita propria.
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Francesco
7/5/2016 01:34:18 pm
Non é per fare sempre il complimentoso, ma il tuo blog merita l'attenzione che ha, non foss' altro perché la passione e la competenza traspare evidente nei tuoi redazionali.
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