Una volta definito il ruolo della cenere nella formazione di una patina vetrosa irregolare e casuale sulla superficie dei pezzi in cottura nei grandi forni alimentati a legna, sembra ovvio, per noi, in via retrospettiva, pensare ad un successivo uso consapevole di questo materiale per rivestire in modo uniforme la ceramica.
In realtà sono passati secoli da quando, nel XVI secolo a.C., l'evoluzione tecnologica nella realizzazione dei forni, ha consentito la fusione della cenere e la conseguente formazione delle patine vetrose. Rimanendo in Cina, dobbiamo arrivare al periodo della dinastia Zhou (1066 - 221 a.C.) per trovare le prime applicazioni consapevoli di quello che si può considerare un vero e proprio smalto. Lo smalto, se così lo si può definire, era la semplice miscela di cenere e argilla. Probabilmente si trattava della stessa argilla con cui era foggiato il pezzo; sicuramente materiali, modalità di impiego e applicazione variavano nei diversi luoghi di produzione. Da come appaiono alcuni pezzi arrivati integri fino a noi, si direbbe che la miscela di cenere e argilla era fatta cadere da un setaccio direttamente sul pezzo ancora umido; le aree rivestite, infatti sono le pareti esterne, soprattutto le parti alte (le "spalle"), e il fondo interno; quest'ultimo fatto è il maggiore indizio sulla modalità di applicazione. In generale si trattava di patine sottili con tendenza a produrre colature. Il passo successivo, quello che ha portato alla gestione vera e propria di più elementi nella composizione del rivestimento della ceramica è stato fatto sempre in Cina durante la dinastia Han (207 a.C. - 220 d.C.). In realtà le cose non sono così chiare, diversi autori riportano le diverse ipotesi sviluppate dagli studiosi della materia. Tutto sommato non trovo interessante entrare nello specifico; dirò l'essenziale, secondo alcuni (ad esempio Nigel Wood), gli smalti presero una forma più vicina ai canoni moderni quando la formulazione cominciò a contenere: cenere di legna, argilla e roccia calcarea; la rilevanza del calcare come fondente è oggetto di studio, secondo alcuni studiosi, infatti, potrebbe essere l'unico fondente presente in alcuni dei primi smalti (che, quindi, non contenevano la cenere). Philip Roger, invece, suggerisce che il passaggio fondamentale nella composizione degli smalti fu l'introduzione di roccia silicea, probabilmente il feldspato o altre rocce simili. I primi smalti propriamente detti sarebbero stati formulati utilizzando cenere di legna, argilla e feldspato. Così, mentre in Cina procede l'evoluzione degli smalti, io faccio una sosta per sviluppare un paio di questioni: - il ruolo della roccia calcarea; - il feldspato e i felspatoidi; - intanto in Giappone? - qualche dettaglio sulla composizione della cenere e sulle modalità di preparazione ed uso. L'idea, credo si sia capita, non è quella di fornire una trattazione storica né di fare uno studio scientifico; quanto, piuttosto, comprendere in via del tutto generale come si sono sviluppati gli smalti, soprattutto in oriente, per avere, poi, qualche strumento in più per il nostro lavoro.
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AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
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