lo smalto ceramico è un sottile rivestimento vetroso
fuso sulla superficie ceramica durante la cottura all'interno dei forni a temperature che vanno normalmente dai 700°C ai 1400°C il componente di base di ogni sostanza vetrosa è la silice il suo punto di fusione è di 1705°C quindi una temperatura troppo elevata per un normale impasto ceramico, anche per gli impasti più refrattari per abbassare il punto di fusione è necessario, quindi, utilizzare un fondente in funzione della temperatura con cui si intende produrre lo smalto i fondenti possono essere a base piombica, boracica (es. le fritte di cui parlerò un'altra volta), alcalina (sodio e potassio) o alcalino terrosa (es, carbonato di calcio) gli ultimi due sono tra i più comuni fondenti per smalti alle temperature da grès. A questo punto il problema risiede nella trasformazione fisica della silice quando, in combinazione col fondente, raggiunge la temperatura di fusione infatti diventa fluida, poco viscosa in pratica, come il vetro, diventa liquida e non sarebbe in grado di rimanere aderente al corpo ceramico su cui è stata applicata; per la composizione della smalto è necessario, allora, un terzo componente un componente refrattario che sia in grado di stabilizzare il silicio allo stato fuso consentendo al composto di rimanere attaccato alle pareti di un pezzo di ceramica aumentando la resistenza e la viscosità e consentendo di fissare lo smalto agli oggetti da rivestire questo elemento è l'allumina Riassumendo uno smalto ceramico è composto da tre elementi di base:
il vetrificante principale, come dicevo, è il silicio (ossido di silicio SiO2) si tratta di un elemento facilmente reperibile, sia puro: quarzo sia meno puro: sabbie sia in combinazione con altri elementi: nelle argille, nei feldspati, nella wallastonite ecc. è utile citare, inoltre, tra i vetrificanti, il pentaossido di fosforo (P2O5) per la peculiare funzione nella formazione di alcuni smalti come lo jun caratterizzati dalla tipica opalescenza; i fondenti sono molti, di diversa natura per semplificare mi riferisco a quelli in uso alle temperature da gres fondenti alcalini: sono essenzialmente dei composti contenenti sodio, potassio, calcio, magnesio litio e bario come i borati: borace (Na2B4O8 · 10H2O) e acido borico (H3BO3) usati però prevalentemente alle basse temperature ed i carbonati come la soda (Na2CO3), la potassa (K2CO3), il calcare (CaCO3), e la dolomia ((Ca,Mg)CO3) tra questi, quelli largamente più utilizzati allo stato puro sono proprio il caronato di calcio e la dolomia o dolomite anche i feldspati agiscono come fondenti per smalti che cuociono a medie e alte temperature proprio in virtù della componente alcalina, si parla infatti, di feldspati di sodio o di potassio stesso discorso vale per la cenere di legna ricca di carbonati di calcio, di sodio e di potassio gli stabilizzanti o refrattari: di fatto il principale è l'allumina, uno dei nomi con cui viene indicato l’ossido di alluminio (Al2O3) che, in percentuale più o meno elevata è presente in tutte le argille inoltre, è presente anche nei feldspati, anch'essi degli allumino-silicati; l'allumina allo stato puro fonde a 2072°C. In linea di principio uno smalto può essere prodotto miscelando tre elementi puri: allumina, silice e un fondente in realtà i ceramisti storicamente non lo hanno mai fatto poiché è più pratico e molto più economico introdurre i tre elementi – vetrificante, fondente e stabilizzante – attraverso l'uso di sostanze naturali di facile reperibilità lo stesso discorso, ancora oggi, vale tanto per i piccoli laboratori artigianali quanto per l'industria. Tanto per dare qualche esempio quando ho parlato degli effetti della cenere negli antichi forni a legna orientali ho parlato dell'effetto che gli alcali e il carbonato di calcio contenuti nella cenere di legna avevano sugli alluminosilicati di cui è composta l'argilla con cui erano realizzati i pezzi di ceramica in sostanza i tre elementi: il vetrificante (la silice) e lo stabilizzante (l'allumina) contenuti nell'argilla del pezzo e il fondente (alcali e carbonato di calcio) introdotti dalla cenere; un altro esempio lo si può fare parlando di alcune argille che fondono a temperature relativamente basse le terraglie, ad esempio, non arrivano alle temperature da gres poiché, oltre agli alluminosilicati, contengono fondenti (carbonato di calcio) in sostanza si possono considerare come smalti per impasti che cuociono ad alte temperature; il problema che pongono questi smalti naturali riguardano il corretto bilanciamento dei tre elementi di base è chiaro, però, che una volta compreso il principio, i ceramisti hanno lavorato prima in maniera empirica, poi scientifica, per combinare correttamente i materiali naturali a loro disposizione per comporre smalti adatti alle prestazioni richieste: temperature e modalità di cottura, aspetti estetici, trasparenza, durabilità, colore, tessitura ecc. Un'ultima considerazione riguarda gli effetti dei fondenti uno in particolare, il carbonato di calcio il quale, come ho detto parlando del processo di cottura, si decompone intorno agli 800°C CaCO3 + calore --> CaO + CO2 la CO2 (anidride carbonica) è gassosa e si disperde in atmosfera resta l'ossido di calcio che presenta un punto di fusione di 2580°C; per spiegare la sua funzione di fondente bisogna fare riferimento alle miscele eutettiche di cui ho detto qualcosa in un post del 22 agosto 2014.
10 Comments
Manuela
2/12/2015 06:29:45 pm
Grazie per questa chiarissima spiegazione.. ho letto anche i tuoi post sul Mondo della ceramica...molto utili. Ti volevo chiedere una cosa (ho appena pubblicato un post a riguardo sul http://ceramica.forumfree.it/?act=Search&CODE=02&MID=11933777 .... uno smalto che ho comprato, cola, e non so come fare per ovviare a questo problema. forse lo smalto è fatto male (gli altri che ho provato vanno benissimo), quindi o riesco a stabilizzare lo smalto, oppure devo trovare un'altra cristallina turchese da utilizzare (al momento non ho ancora imparato a miscelare gli smalti, quindi li compro). Avresti dei consigli a riguardo? Grazie mille per il supporto che ci dai! buona serata.
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Stefano
27/8/2021 09:47:17 pm
Buona sera,sto facendo delle prove per smaltare con aergrafo ,dei colori per ceramica da 960°/ 980° su sanitari già vetrati ad una temperatura di 1240° c.a
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Cono9
5/12/2015 07:37:54 pm
Ciao Manuela, non so se posso aiutarti basandomi sugli elementi che hai dato.
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Manuela
6/12/2015 03:54:06 pm
Ciao! Innanzitutto, non hai idea di quanto ti sia riconoscente per la tua risposta! Continuo a guardare le tue bellissime creazioni, così piene di armonia e sono così contenta che di aver aperto questo canale comunicativo con te!
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Manuela
9/2/2016 09:36:09 am
Ciao! ho comprato l'allumina e il caolino. Se aggiungo allumina non altero il colore, giusto? Stessa percentuale suggerita per il caolino (5%)? Grazie mille
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Cono9
10/2/2016 06:40:23 pm
Dunque, io l'allumina pura non l'ho mai usata nella composizione degli smalti quindi non ho un'esperienza diretta. In effetti, anche indirettamente c'è poco perché tra le ricette maggiormente in uso che si trovano in bibliografia l'uso dell'allumina pura è veramente raro.
antonio
12/2/2017 05:19:12 pm
Ciao.
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Titti
16/8/2018 11:33:57 pm
Vorrei aiuto a classificare le materie prime in mio possesso ...potete aiutarmi ? Grazie ciao titti
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Titti
16/8/2018 11:31:54 pm
Ciao ho delle materie prime non tantissime ...ma ho dei problemi a classificarle( quali sono fondenti vetrificanti stabilizzanti) per poi inserirle nelle ricette puoi aiutarmi ?
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Maurizio
17/8/2018 09:32:27 am
Si, direi di si.
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