tra fichi d'india e ginestre
e rocce aspre sopra ciottoli levigati sono immerso nel paesaggio mediterraneo steso sulla spiaggia di una piccola isola in equilibrio lungo la linea dell'orizzonte tra cielo e mare mi chiedo se tanta bellezza sia in grado di attraversare immacolata lo spazio e il tempo per presentarsi altrove, a occhi diversi ed essere ancora bellezza e mi chiedo, ancora, se tanta bellezza inibisca la nostra creatività e mi chiedo... mi chiedo... tranquillo ragazzo, dice il saggio: sono qui, seduto in faccia al mare e non faccio niente ma pensandoci meglio potrei fare anche di meno ritorno nel mio corpo dallo stato di evanescenza rimetto gli occhiali da sole riprendo in mano la mia lettura - Americana di De Dillo, pochi passaggi e leggo: "Sulle piccole isole si farebbe meglio a evitare la filosofia. L'illusione insulare, che solitudine e saggezza si siano create a vicenda, è molto convincente. Giorno dopo giorno, mi sento sempre più profondo. Spesso mi sento alle soglie di grandi rivelazioni filosofiche. Sull'uomo. La guerra. La verità. Il tempo. Per fortuna, finisco sempre per tornare a me stesso." cerco sempre un significato per queste piccole coincidenze non lo trovo mai forse non c'è, sono solo eventi fortuiti prendo una birra e la chiudo lì pensando a quanto sia bello stare al mare ma in fondo, mi dico, potrei fare anche di meno...
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AutoriVesuvioLab Archivio
Ottobre 2023
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