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Katherine Pleydell-Bouverie

16/2/2015

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'I find myself almost hating shiny surfaces. And I want my pots to make people think, not of the Chinese, but of things like pebbles and shells and birds' eggs and the stones over which moss grows. Flowers stand out of them more pleasantly, so it seems to me. And that seems to matter most.'
K. P.B.

Mi scopro quasi a odiare le superfici lucide. Voglio che la mia ceramica non faccia pensare ai cinesi ma a cose come ciottoli e conchiglie e uova di uccelli e pietre su cui cresce il muschio; cose tra cui i fiori risaltano più piacevolmente, così mi sembra. E questo sembra più importante.


metà degli anni '20 del secolo scorso, una giovane donna 
- discendente di un'aristocratica famiglia inglese
appassionata di ceramica
che aveva studiato per tre anni alla Central School of Arts and Craft di Londra -
vede una mostra di ceramica
si tratta di un'esposizione di opere di Bernard Leach
- Bernard Leach, di ritorno da uno dei suoi lunghi soggiorni in Giappone,
insieme a Shoji Hamada aveva fondato un laboratorio a St Yves -
quello che Katherine Pleydell-Bouverie
- Beano per gli amici - 
vede, probabilmente ha il potere di una rivelazione
Leach stava iniziando la sua opera di divulgazione dell'arte giapponese tradizionale in Inghilterra 
e quindi in occidente
- ho già detto dell'affinità tra il movimento Mingei di cui faceva parte lo stesso Hamada e l'Arts and Craft inglese
poi bisogna immaginare l'effetto dirompente di uno stile semplice ed elegante, sobrio ma ricco di riflessi e  vibrazioni
l'effetto che doveva avere in un mondo probabilmente dominato da ceramiche e porcellane tipo le celebri Minton
china bone finemente decorata da disegni elaboratissimi 
perfetti -
un effetto dirompente
sicuramente lo è stato per Katherine Pleydell-Bouverie
che chiede a Leach di poter essere sua alliva
la risposta
- come racconta la stessa Katherine -
in prima battuta è stata negativa,
a St Yves c'era già un allievo
era Michael Cardew
poi, molto probabilmente le difficoltà economiche di St Yves 
hanno spinto Leach a tornare sulla sua decisione
inizia così l'apprendistato di Beano
circondata da personaggi che hanno fatto la storia della ceramica del XX secolo.
Katherine Pleydell-Bouverie è nata nel 1895
- gli anni in cui nascono i personaggi de "Il libro dei Bambini" di Antonia Byatt
cito questo testo perché, oltre alla storia dei personaggi
racconta un'epoca ed un luogo: l'Inghilterra 
lungo un'arco temporale che va dalla fine del XIX secolo alla metà degli anni '20 del XX
e sullo sfondo personaggi e fatti storici, reali
realmente accaduti
insomma, depurando il romanzo dal romanzo
restano i fatti e le atmosfere di un'epoca che, chi ha scritto, deve aver studiato molto a lungo e molto approfonditamente
quindi aiuta a collocare nel tempo e nello spazio la Pleydell-Bouverie e Leach e gli altri -
Beano inizia, allora, a St Yves il lavoro che caratterizzerà praticamente tutta la sua opera:
lo studio degli smalti da grès a base di cenere
lavorerà prima a St Yves poi fonda un proprio laboratorio nelle proprietà di famiglia a Coleshill infine si sposta a Kilmington Maner
Beano ha studiato smalti prodotti con ceneri di legna di alberi, arbusti, erbe, fiori...
in rete c'è qualcosa
che io qui, purtroppo non posso pubblicare
mi spiace perché spesso sono foto senza le necessarie descrizioni
mentre lei registrava tutto meticolosamente
lasciando così un bagaglio di conoscenze ed esperienza costruito in mezzo secolo di lavoro sugli smalti di cenere
una ricerca arricchita dalla frequentazione di grandi ceramisti
completata dall'uso di un forno a legna fino al 1946
di un forno a petrolio fino al 1960
e di un forno elettrico nell'ultima fase della sua attività.
La sua è stata una ricerca serena, libera dalla pressione che subiva e subisce la maggior parte degli artigiani causata dalla necessità di guadagno
Beano era benestante e non aveva bisogno di monetizzare il proprio lavoro
una condizione fortunata che le ha permesso di dedicarsi alla ricerca
ma anche di vendere a prezzi relativamente bassi la propria produzione 
e di regalare tentassimo
pare che chiunque andasse a trovarla nel suo studio non uscisse a mani vuote
tra i fondatori della Craft Potter Associatione è stata molto generosa con i giovani ceramisti
il suo lavoro è piuttosto semplice nello schema di base
lavorava con smalti composti da pochi elementi
feldspato o cornish stone o altri felspatoidi
cenere di qualsiasi tipo e specie accuratamente preparata da singole essenze vegetali
argille: prevalentemente caolino e ball clay
alcuni autori le attribuiscono lo smalto detto 4:4:2
- 4 parti di feldspato, 4 di cenere e 2 di ball clay - 
non so se è vero 
importa poco
quello che conta è l'idea di lavorare con un ristretto numero di smalti semplici così da poter vedere l'effetto dell'ingrediente da studiare:
la cenere

'A pot must have spring and balance of form. But I am not an artist, because I believe that every pot should have a purpose. It is the difference, if you like, between representational and abstract painting.'
K. P.B. 

Un vaso deve avere slancio ed equilibrio nella forma. Ma io non sono un artista, perché credo che ogni pezzo debba avere uno scopo. Se preferite, è la differenza tra pittura figurativa e pittura astratta



In una breve nota biografica inserita all'interna del catalogo di una mostra collettiva, Bernard Leach ha scritto di lei:
'Has made all the mistakes possible, passed no exams and taken no degrees. Experience purely practical!'

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