Dando per acquisito quello che ho già detto nei precedenti post sull'argomento
vediamo come regolarsi se si decide di smaltare i pezzi crudi quando si trovano a durezza cuoio; i due punti chiave sono sempre gli stessi: ritiro relativo smalto/argilla e condizioni del pezzo da smaltare; in questo caso, lo smalto dovrà seguire il ritiro che l'argilla del corpo deve ancora scontare tra lo stato a durezza cuoio e quello a secchezza osso; del resto, i pezzi a durezza cuoio sono molto meno fragili e delicati di quelli secchi. Per compensare il ritiro si usano, di solito, smalti e ingobbì ricchi di componente argillosa: argille, terraglie, terrecotte, caolini, ball clay fino al 30% del totale si tratta, è chiaro, di una regola a carattere del tutto generale la regola principale resta sempre la stessa: sperimentare infatti esistono smalti con componenti argillose modeste o proprio assenti che però funzionano bene lo stesso perché contengono, ad esempio, ossa calcinate o ossido di zinco i quali contribuiscono ad aumentare il ritiro complessivo dello smalto inoltre, ciò che conta è la compatibilità argilla/smalto e quindi bisogna conoscere la percentuale di ritiro dell'argilla che potrebbe (e dovrebbe) essere contenuto con aggiunta di chamotte o sabbia insomma, la parola finale sulla compatibilità la può dare solo una prova sperimentale. Lo spessore dello smalto dovrebbe essere leggermente maggiore rispetto a quelli previsti a secchezza osso o sul biscotto dal momento che l'argilla ancora umida ha una minore capacità di assorbire (deve prima liberarsi della propria acqua) in queste condizioni le pareti di argilla smaltate tendono ad indebolirsi ecco perché si consiglia di realizzare pezzi con pareti un po' più spesse quando si decide di smaltarli ancora a durezza cuoio. Diciamo che il primo forno in monocottura andrebbe preparato con pezzi realizzati con diverse argille e rivestiti con diversi smalti incrociando i materiali e provando diverse soluzioni in fase di smaltatura le cose venute meglio, dal punto di vista funzionale, quindi quei pezzi che non si sono danneggiati, che risultano ben impermeabilizzati dallo smalto e privi di difetti dello smalto indicheranno la strada da percorrere. Spesso può sembrare semplicistico rimandare alla sperimentazione però, come dicevo ieri, le variabili sono talmente tante che la ricerca del punto di equilibrio è veramente complessa e necessariamente personale; qualcuno potrebbe dirvi con quale argilla lavorare, come realizzare il pezzo, con quali caratteristiche geometriche e come comporre lo smalto e quando smaltare e come farlo poi, magari, lui ha un forno elettrico e voi a gas e questo fatto potrebbe rimettere tutto in discussione. E' così, e per me è l'aspetto più interessante della cosa.
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoriVesuvioLab Categorie
Tutti
Archivio
Dicembre 2024
|