Scheda di cottura dell'infornata del 19 e 20 luglio. Prima del dettaglio sulle modalità di cottura devo fare qualche precisazione: il nostro è un forno a gas con due bruciatori a fiamma trasversale; di modeste dimensioni (camera di cottura di 0,12 mc) e privo di pareti tra camera di combustione e camera di cottura, risulta essere un forno estremamente reattivo alle regolazioni (gas e valvola); infine, questa infornata aveva una peculiarità (cui ho già fatto cenno): la presenza di carbone (vegetale - normale carbonella da barbeque e coke - carbone fossile) tra alcuni dei pezzi in cottura, l'idea è di produrre degli effetti sulle superfici dei pezzi ma bisogna tenere conto del calore che sviluppa (che soprattutto nel caso del coke, non è poco). Detto ciò vediamo cosa ho fatto. Pre-essiccatura: · il pomeriggio precedente il giorno della cottura vera e propria, caricato e chiuso il forno, lo si tiene per qualche ora intorno ai 100°C; di solito è sufficiente un solo bruciatore; si tratta di una fase di preasciugatura, diciamo che avvia l'essiccatura, una fase veramente molto delicata; Cottura: · preriscaldamento: da temperatura ambiente a 150°C in 2 ore circa; un’ora per raggiungere i 100°C e un’altra fino a 150°C; qui avviene l'essiccatura e, quindi, la rimozione dell'acqua libera; è una fase molto delicata e la presenza dello smalto la rende ancora più delicata rispetto all’equivalente nel caso di I fuoco semplice; · 150° - 450°C in 3 ore circa; cottura in ossidazione; in questa fase inizia ad essere eliminata l’acqua adsorbita ed avviene la prima trasformazione della ceramica a carattere irreversibile; 150° - 970°C in 3 ore circa; sempre in ossidazione; la temperatura sale un po’ più velocemente; durante questo intervallo avvengono la completa eliminazione dell'acqua adsorbita, la decarbonatazione, l’inversione del quarzo, inizia la sinterizzazione e la vetrificazione dell'argilla; · 970° - 1000°C in un’ora; inizia la riduzione che, in questo intervallo, deve essere molto forte; è fondamentale per la riduzione del ferro; nei nostri smalti il colorante principale (praticamente l’unico) è il ferro; · 1000° - 1200°C in due ore, anche qualcosa in più; mano a mano che la cottura procede sarà necessario aprire uno o due millimetri alla volta la valvola ed aumentare leggermente il gas per permettere la risalita della temperatura, di conseguenza il tasso di riduzione cala un po’ alla volta; siamo entrati nella parte della cottura che riguarda in particolare lo smalto; certo l’argilla che costituisce il corpo dei pezzi continua la sua trasformazione e, in particolare, il gres vetrifica; · 1200° - 1260°C in un ora; la riduzione è al minimo e, verso la fine della cottura, potremmo avere un’atmosfera neutra; · 1260° - 1100°C circa in un’ora; da qui, per evitare bruschi cali di temperatura si riduce la fiamma e si fa calare la temperatura in modo controllato; quando i bruciatori sono al minimo si può spegnere tutto e chiudere le porte dei bruciatori. Il successivo calo di temperatura, fino al raffreddamento completo, dovrebbe impiegare almeno lo stesso tempo impegnato a salire da temperatura ambiente a 1260C. Per il dettaglio sulle fasi della cottura sto riproponendo la serie dei post dedicata.
Mi riprometto di dedicare un post anche sul nostro forno; è importante perché le schede di cottura andrebbero adattate alle caratteristiche del forno.
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