qualche volta penso che sono attratto dai colori e dalle forme della ceramica giapponese per l'affinità con colori e forme naturali
questa volta, tra sassolini greci, mi sembra di vedere tenmoku, nuka, celadon e sottili smalti di cenere su argille grigie qualche volta sembra io che non abbia un gran che da fare
1 Comment
Marcello Dolcini
17/3/2015 03:57:19 pm
Certo! E qeusto è un punto di vista molto saggio. L'artista è solo un agente di forze superiori. E' un' energia sottile, o un attributo divino, per chi crede, che si manifesta attraverso di lui, nella sua ceramica, così come in mille altri modi nel creato. Per questo non siamo mai i veri autori di quello che creiamo, ma semmai umili veicoli. E questo vale per un'opera artistica, un pensiero, un figlio, e anche per i bei sassolini che hai fotografato. Niente ci appartiene veramente e per questo tutto è sacro. Lo sanno bene i ceramisti giapponesi quando fanno un'offetta ai loro kami (divinità della natura, nella religione shintoista) prima di mettere le ciotole nel forno. Dicono: 80% del lavoro lo fa il kami, il 20% il ceramista. Nella migliore delle ipotesi non ci resta che ammirare ciò che ci accade, anche quando sembra che esca dalle nostre mani. Sai qualcosa del pensiero analogico?
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