Un giorno, all'inizio dell'estate, io e un'amica, Laura, stavamo guardando le foto di alcune ciotole di ceramisti giapponesi;
ad un certo punto lei ne indica una: questa è la più bella! mi ha detto. Proprio in quei giorni stavo preparando un'infornata, decido di tentare un'imitazione. Si trattava di una tazza dalla superficie piuttosto grezza, forse c'era sopra solo uno strato di cenere o, più probabilmente, non era smaltata affatto e l'effetto era dato dalla cenere trasportata nel forno riscaldato a legna. Ci penso su; non avendo a disposizione un forno a legna e nemmeno quel genere di argilla ricca di ferro e forse con un certo contenuto di feldspato o derivati di prodotti vulcanici tento una ricostruzione; commettendo, però, un errore. Naturalmente col senno di poi è facile giudicare gli errori. La mia idea era questa, faccio una ciotola con un grès leggermente chamottato per dare ruvidezza alla superficie, la rivesto con uno smalto molto arido a base di terra naturale ricca di caolino e ci aggiungo ossido di ferro. In questo modo speravo di riprodurre una superficie grezza e naturale. Completo il tutto con una pennellata di smalto sul bordo, ho scelto il dry yellow ochre pensando ad un effetto color ocra asciutto e non lucido. Tutto sbagliato. Come succede qualche volta, però, l'errore ha dato come risultato un inaspettato effetto metallico. Mi spiace non essere riuscito a scattare una foto decente. Qui di seguito ne propongo qualcuna, nessuna rappresenta veramente il colore e l'aspetto reali, ma spero di dare un'idea del pezzo.
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